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Il segreto della felicità è non avere aspettative per il futuro

Gli scienziati si sono chiesti quale fosse il segreto della felicità delle persone e hanno scoperto, sorprendentemente, che coloro che non hanno aspettative per il futuro, e che cioè a distanza di dieci anni non si vedono né migliorati né peggiorati rispetto al presente, risultano più soddisfatti.
A cura di Zeina Ayache
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Le persone che non hanno aspettative per il futuro, e che cioè non si vedono né meglio né peggio rispetto al presente, sono quelle che risultano più felici e soddisfatte a 10 anni di distanza. Vediamo insieme come i ricercatori siano arrivati a questa conclusione che, a loro dire, è sorprendente e quali potrebbero essere la cause.

Pensare al proprio futuro per essere felici. Siamo abituati a pensare che essere ottimisti nei confronti del nostro futuro, e quindi immaginare noi stessi più intelligenti e migliori, possa portarci a diventare effettivamente più felici con il tempo. Analizzando però quasi 5.000 persone all’interno di uno studio longitudinale durato dieci anni, gli scienziati hanno scoperto che le cose stanno diversamente e dunque il segreto della felicità non è come pensiamo.

Fly down e sii felice. I dati raccolti hanno portato ad una conclusione sorprendente: più le persone vedevano loro stessi identifico in futuro, quindi senza miglioramenti o peggioramenti su vari aspetti della vita, più risultavano soddisfatti della loro vita a 10 anni di distanza dall’inizio dell’esperimento. Diversamente, coloro che avevano grandi aspettative o che avevano aspettative pessimistiche risultavano meno felici.

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Conclusioni. Lo studio serve alla letteratura psicologica poiché suggerisce che percepire simile il proprio futuro genera benefici sul lungo periodo. Ciò che però stanno cercando ancora di capire gli scienziati è come mai alcune persone immaginano un cambiamento per loro stessi nel futuro, e come mai altre invece questo cambiamento non lo contemplano.

Lo studio, intitolato “Identity Over Time: Perceived Similarity Between Selves Predicts Well-Being 10 Years Later”, è stato pubblicato sulla rivista Social Psychological and Personality Science.

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