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Covid 19

Il rischio di reinfezione è molto basso per i guariti da Covid-19: “Protetti all’85%”

Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista ERJ Open Research che evidenzia una probabilità di reinfezione molto bassa per le persone che hanno già superato una forma sintomatica o asintomatica della malattia.
A cura di Valeria Aiello
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Il rischio di reinfezione è “molto basso” per le persone che hanno superato una forma sintomatica o asintomatica di Covid-19. Lo indicano i risultati di uno studio condotto sugli operatori sanitari del Regno Unito e volto a verificare in che misura gli anticorpi contro Sars-Cov-2 proteggono da un secondo contagio. L’analisi, pubblicata sulla rivista ERJ Open Research, ha coinvolto un totale di 2.063 persone tra medici e odontoiatri, infermieri e barellieri impegnati nelle strutture sanitarie della Scozia orientale, che nel periodo compreso tra maggio e settembre 2020 sono stati sottoposti a esami sierologici e poi monitorati per nuove infezioni fino al dicembre 2020.

Il primo test degli anticorpi ha indicato che il 14,5% degli operatori sanitari era già stato contagiato dal virus, sebbene una parte (18,7%) non ne fosse a conoscenza perché completamente asintomatico. “Si tratta di un tasso di infezione tre volte superiore alla percentuale registrata nella popolazione locale” indicano gli studiosi che hanno rilevato un più alto numero di casi tra i dentisti (26%), gli assistenti sanitari (23%), operatori addetti al facchinaggio (22%), medici (21%) e personale amministrativo (21%). Nel complesso, il tasso di infezione tra le persone che lavoravano nelle aree “sporche” era leggermente più alto di quello riscontrato tra coloro che lavoravano in aree non-Covid (17,4% rispetto 13,5%), sebbene la maggior parte dei contagi sia stata registrata tra il personale che non lavorava direttamente con i pazienti Covid-19.

Dei 300 operatori sanitari risultati positivi al test sierologico, solo uno ha contratto nuovamente l’infezione a fronte di 38 casi di contagio che si sono verificati in un gruppo di controllo precedentemente negativo, indicando una riduzione del rischio di reinfezione dell’85%, dunque una protezione analoga a quella conferita dai vaccini. “Durante la pandemia è stata prestata molta attenzione ai dispositivi di protezione per medici e infermieri, ma abbiamo scoperto che i dentisti, gli assistenti sanitari e barellieri erano il personale con maggiori probabilità di risultare positivo – ha precisato il professor James Chalmers, medico consulente dell’Università di Dundee a capo del team di ricerca – . Abbiamo continuato a monitorare il personale per sette mesi e abbiamo scoperto che avere un test anticorpale positivo forniva una protezione dell'85% contro una futura infezione. Questa è davvero una buona notizia per le persone che hanno già avuto Covid-19, in quanto significa che le possibilità di un seconda infezione sono molto basse”.

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