Il re dei buchi neri
I ricercatori del Max-Planck Institut für Astronomie di Heidelberg e della University of Texas di Austin hanno osservato, grazie ai dati forniti dal telescopio spaziale Hubble, un buco nero dalle dimensioni sorprendentemente grandi che potrebbe essere, addirittura, il più grande mai conosciuto dall'uomo di tutti i tempi: i dettagli della scoperta, che metterebbe in discussione i fondamenti dei modelli teorici attuali relativi all'evoluzione della galassie, sulla rivista Nature.
Al pari di altri buchi neri supermassicci è situato al centro di una Galassia, per la precisione di NGC 1277, nella costellazione di Perseo, a 22 milioni di anni luce dal Sistema Solare: quello che, però, rende singolare la nuova scoperta sono le sue impressionanti proporzioni. Normalmente, la massa di un buco nero corrisponde orientativamente allo 0.1% del totale della massa di una Galassia; fino ad ora, la più grossa eccezione a questa regola era costituita dalla piccola Galassia chiamata NGC 4486B in cui il buco nero centrale aveva una massa pari all'11%. Il buco nero di NGC 1277, invece, con le sue dimensioni pari a 17 miliardi di masse solari, e il suo diametro uguale a circa undici volte quello dell'orbita di Nettuno, rappresenta il 14% della massa totale della sua Galassia.
Al di là della stranezza del rapporto proporzionale, anche le dimensioni assolute sono particolarmente considerevoli: basti pensare che, in genere, un buco nero supermassiccio ha un massa che può variare da centinaia di migliaia a miliardi di volte il Sole. Il centro della nostra Galassia, la Via Lattea, ad esempio, ha una massa di circa quattro milioni di Soli mentre la massa di quello che è considerato correntemente il più grande buco nero è stata stimata tra i 6 e i 37 miliardi di masse solari, con un evidente grande margine di incertezza. Ciò implicherebbe che NGC 1277 ospiterebbe, tutt'al più, il primo o forse il secondo più grande buco nero mai conosciuto: in ogni caso una cifra da record. Al momento sono in fase di osservazione altre cinque Galassie dalle dimensioni relativamente piccole che presenterebbero "un'anomalia" simile a quella di NGC 1277: ma per saperlo saranno necessari nuovi studi e dati ed altre immagini provenienti dalle immensità del cielo.