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Il Pianeta con quattro Soli

Gli scienziati hanno scoperto che il sistema stellare 30 Ari non è triplo… ma quadruplo!
A cura di Nadia Vitali
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Rappresentazione artistica del Sistema 30 Ari (Image Credit: Karen Teramura, UH IfA)
Rappresentazione artistica del Sistema 30 Ari (Image Credit: Karen Teramura, UH IfA)

Essere un Pianeta con quattro Stelle madri deve avere le sue difficoltà. Qual è l’equilibrio interno di un sistema siffatto? Se, infatti, siamo abituati ad immaginare un pianeta in orbita attorno ad una Stella, tale assetto non costituisce la sola norma possibile quando parliamo dei distanti esopianeti di cui si occupa la missione Kepler. Da anni, ormai, il telescopio spaziale ci sta facendo conoscere pianeti in orbita attorno a due o anche più stelle. Quindi, naturalmente, ai ricercatori è venuta voglia di approfondire l’argomento: quali sono le complesse influenze che un sistema di stelle multiplo ha sui pianeti?

Sistemi stellari quadrupli: meno rari del previsto?

Così hanno preso in esame un caso di studio estremo, ossia un pianeta che ha ben quattro Soli a cui rendere conto. Le osservazioni sono state effettuate attraverso i telescopi del Palomar Observatory di San Diego, in California, utilizzando le tecnologie dei sistemi di ottica adattativa Robo-AO e PALM-3000. È soltanto la seconda volta che gli scienziati identificano un sistema stellare quadruplo; e, in realtà, in un primo momento non se ne erano neanche resi conto. Il pianeta era già conosciuto prima, infatti, ma si pensava che di stelle ne avesse tre anziché quattro. Il primo sistema di questo tipo era stato scoperto nel 2012 da alcuni astronomi amatori grazie ai dati raccolti da Kepler. Ora, le ultime osservazioni sembrerebbero suggerire che i sistemi quadrupli potrebbero essere anche meno rari di quanto si pensava fino ad oggi.

In effetti ricerche recenti hanno già dimostrato che questo tipo di configurazione, in cui due paia di stelle gemelle orbitano lentamente a grandi distanza l’una dall’altra, è già di per sé più comune del previsto. Ad oggi sappiamo che circa il 4% delle stelle simili al nostro Sole fanno parte di un sistema quadruplo, secondo quanto spiegato da Andrei Tokovinin del Cerro Tololo Inter-American Observatory in Cile in un comunicato; questo dato è frutto dei miglioramenti nelle tecniche di osservazione che ci consentono, ormai, di scrutare le più remote regioni dell’Universo con precisione crescente.

Molti Tatooine nell'Universo

Negli anni recenti, dozzine di pianeti in orbita attorno a due o tre stelle sono stati ritrovati, mostrandoci come Tatooine, il pianeta con due Soli di Star Wars, fosse più vicino alla scienza che alla fantascienza. L’estrema diffusione di sistemi stellari binari nella nostra galassia rende queste scoperte meno sensazionali rispetto a quanto accadeva in passato: ormai sappiamo che non siamo affatto l’unica possibile configurazione stellare presente in natura, ma che esiste una varietà di forme notevole.

Diagramma illustrativo del sistema 30 Ari (Image Credit: NASA/JPL–Caltech)
Diagramma illustrativo del sistema 30 Ari (Image Credit: NASA/JPL–Caltech)

Il legame tra sistema stellare multiplo e pianeti massicci

Ecco perché Lewis Roberts e colleghi volevano comprendere gli effetti delle Stelle multiple sullo sviluppo di un giovane pianeta; ne è risultato che una così intensa influenza stellare può effettivamente agire sulle orbite, modificandole, ma anche spingere il pianeta a diventare più massiccio. Il sistema stellare in esame recentemente individuato ed oggetto dello studio si chiama 30 Ari, è situato a 136 anni luce da noi in direzione della costellazione dell’Ariete. Il pianeta (sigla: 30 Ari Bb) al suo interno è un gigante gassoso enorme, con una massa superiore di dieci volte quella di Giove, che porta a termine la propria orbita attorno alla stella primaria in 335 giorni. Tale stella primaria (di classe spettrale F) ha una gemella relativamente vicina. La quarta stella scoperta dagli astronomi si trova ad una distanza dal pianeta pari a 23 volte quella che intercorre tra la Terra e il Sole; l’aspetto curioso – che secondo i ricercatori meriterà ulteriori approfondimenti – è che sembra non aver avuto alcuna influenza sull'orbita del pianeta.

Il cielo di 30 Ari Bb

Se potessimo osservare i cieli dalla superficie di questo mondo lontano, vedremmo un piccolo Sole e due stelle estremamente luminose durante il giorno. Una di queste due grandi stelle, se osservata con un telescopio abbastanza potente, rivelerebbe di essere un sistema binario, con due stelle in orbita l’una attorno all’altra. In ogni caso gli astronomi reputano che sia altamente improbabile che su questo Pianeta, e sulla sua Luna, sia possibile qualsivoglia forma di vita.

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