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Il Pentagono sta testando un’IA “Minority Report” che può prevedere eventi con giorni di anticipo

Durante una conferenza stampa tenutasi nei giorni scorsi, il generale dell’aeronautica statunitense Glen D. VanHerck ha presentato il programma Global Information Dominance Experiments (GIDE), una rete di intelligenze artificiali che ha l’obiettivo di analizzare dati da una moltitudine di fonti e prevedere grandi eventi con “giorni di anticipo”.
A cura di Andrea Centini
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I cosiddetti “Big Data” rappresentano una risorsa preziosissima da analizzare ed estrapolare, sia per condurre indagini statistiche che in ottica predittiva. Basti pensare all'algoritmo messo a punto nei mesi scorsi da scienziati americani dell'Università Johns Hopkins, in grado di prevedere i focolai di COVID-19 con 2-3 settimane di anticipo, analizzando i contenuti dei “cinguettii” degli utenti di Twitter e le notizie su Google. Una mole enorme di dati (i Big Data, appunto) da dare in pasto a un'intelligenza artificiale avanzata. Il Pentagono, ovvero il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, ha appena annunciato che sta testando un sofisticatissima IA che ha l'obiettivo di prevedere con “giorni di anticipo” eventi di grande rilevanza nazionale e internazionale, analizzando dati da molteplici fonti.

Sebbene siamo ancora lontani dalla fantascienza alla base del blockbuster hollywoodiano Minority Report, nel quale venivano previsti con precisione chirurgica anche gli omicidi, il nuovo sistema potrebbe fornire un enorme vantaggio strategico sia alle forze armate statunitensi che alle operazioni civili. A descrivere il nuovo programma, chiamato Global Information Dominance Experiments (GIDE), è stato il generale dell'aeronautica statunitense e Glen D. VanHerck, durante una conferenza stampa ad hoc. “Il GIDE incarna un cambiamento fondamentale nel modo in cui utilizziamo le informazioni e i dati per migliorare lo spazio decisionale per i leader, dal livello tattico al livello strategico. Non solo per i leader militari, ma offre anche opportunità per i nostri leader civili”, ha dichiarato VanHerck, comandante del NORTHCOM e del NORAD.

Ovviamente il generale non si è sbilanciato sui dettagli e sul funzionamento effettivo della rete di intelligenze artificiali del GIDE, ma non è difficile interpretarne almeno i meccanismi di base. I dati proverranno da un'enorme varietà di fonti, che spaziano dalle immagini satellitari alle rilevazioni radar, passando per i rapporti di intelligence, segnali radio, sensori di vario genere, telecamere e moltissimo altro ancora. Per fare un esempio pratico, tra le informazioni coinvolte potrebbe esservi l'aumento delle attività attorno a centri di ricerca e basi militari. Un parcheggio che si riempie, un insolito transito di uomini, mezzi e merci potrebbero infatti suggerire la preparazione di qualcosa. I satelliti sono in grado di rilevare tali movimenti e, combinandoli con altri dati, la rete del GIDE – che sfrutta il machine learnig o apprendimento automatico – potrebbe prevedere dove e quando si verificherà questo evento. La rete di IA, del resto, elabora i dati con molta più rapidità di un uomo e può "collegare i puntini" con largo anticipo, se sapientemente istruita.

“I dati esistono. Quello che stiamo facendo è rendere disponibili quei dati, renderli disponibili e condivisi in un cloud in cui l'apprendimento automatico e l'intelligenza artificiale li esaminano. E li elaborano molto rapidamente e li forniscono a chi deve prendere decisioni, cosa che io chiamo superiorità decisionale”, ha dichiarato VanHerck durante la conferenza stampa. “Questo ci dà giorni di preavviso e capacità di reazione. Dove, in passato, potrebbe esserci sfuggita un'immagine satellitare GEOINT, ora lo stiamo analizzando in pochi minuti o quasi in tempo reale”, ha concluso il generale americano. Probabilmente non conosceremo mai i veri risvolti di questa tecnologia, considerando il coinvolgimento diretto dei militari, ma si tratta sicuramente di un enorme progresso tecnologico rispetto al recente passato.

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