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Il nostro cervello prevede ciò che stiamo per vedere: ecco perché il mondo non va a ‘scatti’

I ricercatori hanno ‘scattato’ delle fotografie al nostro cervello per dimostrare che è in grado di prevedere ciò che stiamo per vedere con gli occhi.
A cura di Zeina Ayache
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Il nostro cervello è in grado di predire quello che vedranno i nostri occhi, lo hanno dimostrato i neuroscienziati della University of Glasgow che sulla rivista Scientific Reports hanno pubblicato i risultato del loro studio intitolato “Predictive feedback to V1 dynamically updates with sensory input”.

Lo studio. Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale che ci offre delle immagini delle aree di cervello coinvolte durante una determinata attività. Oltre alla fMRI (risonanza magnetica funzionale), i ricercatori hanno utilizzato l'illusione visiva per mostrare come il cervello delle persone fosse in grado di anticipare le informazioni che gli occhi avrebbero visto a breve. I test consistevano nel mostrare alcuni quadri luminosi lampeggianti ai partecipanti ai quali è stato chiesto di seguirli con gli occhi mentre la fMRI scattava le ‘fotografie' dei loro cervelli.

Risultati. Dalle immagini scattate della corteccia visiva è emerso che la previsione del movimento si aggiornava ad una nuova posizione spaziale nella corteccia ad ogni movimento dell'occhio. “Gli occhi ricevono le informazioni visive e le processano attraverso il sistema visivo nel cervello, questo passaggio viene chiamato ‘feedforward', mentre il cervello invia le informazioni al sistema visivo, questo passaggio viene chiamato ‘feedback'.” spiega Gracie Edwards che ha partecipato allo studio. Le informazioni ‘feedback' influenzano la nostra percezione di quelle ‘feedforward' utilizzando l'aspettativa che si basa sui ricordi di eventi simili. Le informazioni ‘feedback' e ‘feedforward' interagiscono tra loro per produrre ciò che vediamo ogni giorno.

La nostra vista. I ricercatori ci spiegano che i nostri occhi si muovono circa 4 volte al secondo, quindi il cervello processa le nuove informazioni visive una volta ogni 250 millisecondi. Ma come mai la realtà ci sembra fluida e stabile e non a scatti? Proprio perché il nostro cervello riesce a prevedere ciò che i nostri occhi ancora non hanno visto.

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