Il naso funziona a narici alternate ma non ce ne accorgiamo: ecco perché
Le due narici del naso umano – e di quello di molti altri animali – non ‘funzionano' contemporaneamente allo stesso modo, ma il sistema nervoso le gestisce in modo che possiamo respirare meglio da una delle due alternativamente. Il cambio di narice ‘privilegiata' avviene dopo una media di circa tre ore, ed è un processo – chiamato ciclo nasale – totalmente automatizzato, esattamente come il battito cardiaco e la digestione. Quando si è in salute è molto difficile accorgersi di questa curiosa disparità nel flusso d'aria inspirato, tuttavia restando sdraiati per un po' e girandosi su uno dei due fianchi la congestione in una delle due narici risulta più evidente. Il fenomeno si palesa anche quando siamo malati di sinusite o raffreddore, quando soffriamo di polipi nasali e allergie o abbiamo il setto nasale deviato per qualche ragione.
Ma perché il nostro naso funziona in questo modo? Le ragioni principali sono due. La prima risiede nel fatto che inspirare aria a due velocità differenti agevola l'olfatto, permettendoci di odorare meglio le particelle che si trovano nell'ambiente circostante. Alcune sostanze, infatti, si rilevano più facilmente in un flusso d'aria più lenta, mentre altre in un flusso d'aria veloce. Durante il cosiddetto ciclo nasale le due narici offrono entrambe le soluzioni, garantendoci un'analisi più accurata delle sostanze volatili. La seconda ragione è di tipo protettivo: un flusso costante di aria veloce rischierebbe di danneggiare le delicatissime mucose e le ciglia delle cavità nasali. Facendo funzionare meglio una narice per volta viene dato il tempo all'altra di ‘riposare' e tornare a lavorare in piena efficienza durante il suo ‘turno'.
Il processo, come indicato, è gestito dal sistema nervoso autonomo, e funziona in modo non dissimile da quello che produce le erezioni negli uomini. In questo caso il sangue va a produrre la turgescenza dei turbinati, conosciuti anche come conche nasali o cornetti. Sono organi spugnosi ricoperti da una mucosa – sono tipicamente tre per cavità nasale, talvolta quattro – che si gonfiano di sangue quando giunge il momento di dare una pausa a una delle due narici. Come indicato, il fenomeno diventa più evidente quando si è sdraiati, ma anche alle temperature più basse. Il curioso ciclo nasale fu descritto per la prima volta alla fine del XIX secolo dal medico tedesco Richard Kayser.
[Credit: Engin_Akyurt]