Il mondo visto dallo Spazio è un’opera d’arte
La Terra come non l'avete mai vista è in mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma a partire dal 30 settembre e fino al 2 di novembre. Grazie ad una spettacolare raccolta di 150 immagini, incantevoli come dipinti, sarà così possibile "osservarci" dall'alto, così come fanno gli astronauti in missione o i Satelliti: tant'è che, tra le fotografie in mostra, ci saranno anche quelle realizzate da Luca Parmitano dalla Stazione Spaziale Internazionale. Il mio Pianeta dallo Spazio: Fragilità e Bellezza sarà un viaggio tra le meraviglie dei luoghi più remoti della Terra, nonché un'occasione per ricordare quanto sia delicata e fragile questa bellezza, minacciata com'è dalle grandi sfide dell'età contemporanea incarnate dal cambiamento climatico. Tra le immagini, quindi, storie di innalzamento del livello del mare o di scioglimento dei ghiacci, distese di vegetazione sotto attacco della deforestazione e desertificazione crescente: il tutto per fare un punto sulla situazione, evidenziando inoltre l'importanza della tecnologia dello spazio come ausilio indispensabile nella gestione dell'ambiente. L'ESA ha presentato dal suo sito una decina tra le fotografie che saranno esposte: paesaggi da lasciare senza fiato e che non necessitano di considerazioni ulteriori.
Roma
La Capitale, incantevole anche dall'alto, con il fiume Tevere che si snoda in zone densamente urbanizzate e le chiazze di verde qua e là per fornire respiro ai suoi oltre due milioni e mezzo di abitanti e ai suoi dieci milioni di turisti che, ogni anno, si affollano nelle sue strade per ammirarne le bellezze uniche.
Calotta ghiacciata, penisola antartica
Un mondo quasi incontaminato e, proprio per questo, ancora più fragile quello del Polo Sud: in quest'area, attualmente fondamentale per gli studiosi che ricercano sul riscaldamento globale, è stato registrato nell'ultimo decennio un eccezionale innalzamento delle temperature il quale ha avuto come conseguenze lo scioglimento o la ritirata di numerosi ghiacciaia, portando alla formazione di enormi iceberg.
Dasht-e Kavir
Il Grande Deserto Salato iraniano e le sue dune, nell'area centro-settentrionale: zona estremamente arida, con temperature che raggiungono i 50° centigradi durante la stagione estiva ed escursioni termiche che possono sfiorare anche i 70°. I processi di evaporazione dell'acqua hanno lasciato una forte concentrazione di minerali residuali che conferiscono a questi terreni sabbiosi ed argillosi una elevata presenza di sale in superficie.
Fiume Jurua
Uno dei principali affluenti del Rio delle Amazzoni, in Brasile, con il suo tortuoso corso attraverso la foresta pluviale: il suo bacino idrico, al pari di quello degli altri fiumi di queste aree, è particolarmente ricco proprio a causa dell'elevata quantità di precipitazioni che caratterizza la zona. Ma anche in remoti angoli del Pianeta come quello dell'Amazzonia le cose si stanno mettendo male, in primo luogo a causa di una massiccia deforestazione che continua a mettere a dura prova gli equilibri ambientali.
Scia vorticosa di Karman, isole Canarie
Il Karman vortex street è un pattern ripetitivo che si forma quando un flusso di acqua o d'aria si frammenta in modo irregolare a causa della presenza di un corpo: qui è il vento che soffia da nord che crea delle nubi a forma di spirale a causa dell'ostacolo costituito dalle isole.
Fioritura nell'estate australe, Oceano Atlantico Meridionale
"Fioritura" di fitoplancton nell'Oceano disposta in modo da disegnare una sorta di otto: organismi microscopici estremamente sensibili ai mutamenti climatici, sono uno dei tanti "termometri" della febbre del nostro Pianeta. L'osservazione a livello globale del loro stato di salute complessivo, quindi, è fondamentale dal momento che l'aumento di fioriture tossiche è una delle possibili conseguenze legate al riscaldamento e all'acidificazione delle acque oceaniche.
Spagna
Un dipinto avanguardista? No, semplicemente l'estremità sud orientale dell'altopiano de La Mancha in Spagna: qui terre aride ma fertili sono coltivate a grano, orzo, avena ed olive. Le colture, viste dall'alto, disegnano geometrie suggestive.
Deserto del Mojave
La regione desertica della California in cui le catene montuose danno vita ad un paesaggio vario, caratterizzato da valli, stagni salati, laghi stagionali e bacini endoreici. Le aree evidenziate in verde rappresentano le zone coltivate, negli anni recenti fortemente sofferenti a causa di una siccità che ha colpito e danneggiato l'intera regione.
Laguna di Terminos
La serie di lagune ed estuari che caratterizza la baia di Campeche, nel Messico meridionale: alimentata dall'acqua dolce dei fiumi e da due canali, la laguna di Terminos vede circa la metà della sua acqua rinnovarsi ogni nove giorni, soprattutto a causa delle maree.
Ghiaccio marino
Oceano Artico: qui il ghiaccio si forma e poi si scioglie, galleggiando sull'acqua, seguendo il corso delle stagioni. Ghiaccio marino che svolge, naturalmente, un ruolo fondamentale nell'ambito del clima polare e della circolazione oceanica globale: anch'esso è tenuto sotto costante osservazione come un paziente che desta qualche preoccupazione.