Il mini-cuore creato con le cellule staminali
Sono così piccoli che un essere umano li può vedere appena ad occhio nudo, eppure sembra funzionino alla perfezione riproducendo in tutto la vita dei propri omologhi naturali. I piccoli cuori creati in laboratorio, a cui il New Scientist ha dedicato articolo e video, rappresentano l'ultimo successo della tecnica delle staminali applicata sulla riproduzione degli organi umani, nell'attesa che, appunto, dal cuore piccolo si passi poi a quello umano.
I ricercatori dell'Università della California a Berkeley, coordinati da Zhen Ma, hanno ottenuto le cellule staminali prelevando un campione di cellule dall'epidermide dell'uomo. Le stesse sono state ricondotte al loro stato primordiale, ossia a quando non si erano ancora "specializzate". Tornate alla fase quasi embrionale, le cellule sono state indotte nuovamente a specializzarsi secondo le esigenze di un cuore in formazione, ossia dando impulso allo sviluppo che aiutano il cuore a battere e a sviluppare i ventricoli. La tecnica può essere usata per creare anche altre parti del corpo, ma nello specifico l'obiettivo è quello di poter creare un cuore umano in grado di funzionare nell'organismo di chi, avendone bisogno, non deve attendere il donatore.
Nel breve termine lo studio può aiutare a capire come funziona il cuore, come cresce e quali agenti tossici possono comprometterne le funzionalità soprattutto nei primi mesi di vita. I "mini cuori" non sono solo il risultato di un esperimento da portare avanti, ma anche un privilegiato punto di osservazione sul nostro organo vitale nella fase embrionale.