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Il mappamondo più antico è disegnato su un uovo di struzzo

Risale al 1504 e l’America, scoperta da pochi anni, era rappresentata molto parzialmente, ma con estrema cura e capacità artistica.
A cura di Redazione Scienze
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La scoperta del nuovo mondo, la sua esplorazione e il racconto all'Europa di quell'altra metà del globo che nessuno ancora conosceva. La cartografia nel Cinquecento era un libro da scrivere ed ora, se dovesse essere confermata l'autenticità dell'incisione, ci troveremmo di fronte al mappamondo più antico dopo la scoperta delle Americhe. Il reperto trovato dal collezionista belga Stefaan Missinne, infatti, risale al 1504 e, come riporta la rivista The Portolan, è stato inciso su due metà di uova di struzzo, successivamente unite. Appena dodici anni dopo la Scoperta dell'America e sei anni prima del mappamondo in rame Lenox, il più antico prima del "concorrente" inciso sull'uovo.

Le uova incise con il Nuovo Mondo – si distingue l'America del Nord – sono state presentate dallo stesso Missinne a Roma in un incontro organizzato dalla Società Geografica Italiana. Secondo una prima ricostruzione, il mappamondo sarebbe passato per le mani di diversi mercanti di mappe prima di essere acquistato da un anonimo nel 2012 a Londra. L'autenticità dell'uovo è certa, ma bisogna attendere ulteriori esami per confermare quella dell'incisione eseguita con materiali di origine minerale e la cui fattura sembra sorprendentemente precisa, al punto tale da portare Leonardo Rombai, docente di Geografia dell'università di Firenze, ad osservare che il disegno è stato "realizzato con una grande cura artistica che va al di là della cartografia".

La qualità del ritrovamento ha portato alcuni studiosi a scomodare addirittura Leonardo da Vinci, indicato come possibile autore dell'incisione. Un'ipotesi che al momento non sembra essere supportata da alcun indizio, se non la provenienza del lavoro, le cui caratteristiche sembrano individuare nell'Italia, e in particolare a Firenze, la terra d'origine. Il significato della scoperta, comunque, evidenzia una circolazione delle informazioni molto più efficiente, veloce e precisa di quanto si possa pensare. Claudio Cerreti, docente di Geografia dell'Università di Roma Tre, ha sottolineato che  "l'elemento più interessante è che questo oggetto confermerebbe come la circolazione delle conoscenze geografiche in Europa sia stata molto più precoce e diffusa di quanto si possa immaginare".

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