Il maggio appena passato è stato il più caldo della storia
Tutta l'Italia che boccheggia in questi giorni sotto il caldo torrido, per il quale si è scelto l'imponente nome di Scipione l'Africano, sarà forse consolata dal sapere che, in verità, è appena uscita da un maggio che ha sfiorato temperature altissime: per la precisione, le più alte mai registrate da quando esistono strumentazioni che consentono misurazioni accurate e precise, ovvero dal lontano anno 1880. Lo rivelano i dati del National Oceanic and Atmospheric Administration in un rapporto che, nell'ambito dell'analisi degli andamenti della colonnina di mercurio, ha messo in evidenza le anomalie individuate nel mese appena conclusosi, quantificate in 1.21 gradi centigradi al di sopra della norma: il precedente primato era stato raggiunto appena due anni fa, nel maggio del 2010 con 0.10° celsius. Il record assoluto per maggio 2012 è in relazione alle terre emerse, ma anche includendo nella ricerca la media delle temperature delle superfici oceaniche, resta comunque il secondo più caldo a partire dal 1880, al seguito di maggio 2010.
In generale, nell'emisfero boreale le temperature di aprile e maggio hanno reso la primavera 2012 la più calda a memoria di misurazione strumentale, con i picchi più intensi registrati nell'area centrale eurasiatica e nell'area occidentale del continente americano: la media sul lungo periodo è stata superata da 1.38° celsius. Anche l'emisfero meridionale ha visto un'anomalia di 0.52°, mentre soltanto Alaska, Australia, costa orientale degli Stati Uniti e del Canada si sono mantenute, invece, su medie più basse. Secondo quanto spiegato dagli esperti del NOOA, gli ultimi rilievi altro non sarebbero se non la naturale conseguenza di una tendenza già consolidata: maggio 2012, infatti, sarebbe il numero 327 sulla lunga lista dei mesi consecutivi (conto eseguito a partire da febbraio 1985) con temperature superiori ai medesimi periodi del secolo precedente. Le misurazioni delle temperature e delle precipitazioni in relazione ai dati del passato, al fine di poter tracciare una corretta linea che consenta di comprendere le oscillazioni che interessano la superficie del nostro Pianeta, sta assumendo sempre maggiore importanza, soprattutto nell'ambito degli studi sui mutamenti climatici che, come è noto, costituiscono una grande preoccupazione per una parte della comunità scientifica.