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Il linguaggio di programmazione che crea cellule anticancro al computer

I ricercatori del MIT hanno sviluppato Cello, il linguaggio di programmazione che permette di programmare le cellule dei batteri a computer. L’obiettivo degli scienziati è di creare cellule capaci di contrastare il cancro.
A cura di Zeina Ayache
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I ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) fanno sapere di avere creato un linguaggio di programmazione, ribattezzato Cello, che permette loro di disegnare una sequenza di DNA che può dare nuove funzioni alle cellule viventi. “Utilizzando questo linguaggio – spiegano i ricercatori – chiunque potrà scrivere un programma per la funzione desiderata, come trovare e interagire con determinate condizioni ambientale”. Lo studio, intitolato “Genetic circuit design automation” è stato pubblicato su Science.

Come funziona?

Christopher Voigt, uno degli autori dello studio e professori di ingegneria biologica, spiega che il linguaggio di programmazione da loro sviluppato per i batteri funziona come quello dei computer. Una volta compilata la parte testuale, questa viene “tradotta” in sequenza di DNA che può essere inserita all'interno dei cellule.

A cosa serve?

Vista la possibilità di programmare questi circuiti per identificare e reagire di conseguenza in presenza di determinate condizioni/sostanze, il futuro desiderato per questa scoperta è quello di poter programmare cellule capaci di sviluppare e rilasciare farmaci anti cancro nel momento in cui incontrano, all'interno del corpo stesso in cui sono inserite, eventuali cellule tumorali.

Per il momento i ricercatori sono riusciti ad ottimizzare il loro lavoro per il batterio Escherichia Coli. In questo caso, i circuiti programmati sono stati 60, ognuno dei quali con diverse funzioni, e 45 di questi hanno ottenuto riscontro positivo al primo test. L'obiettivo più vicino è quello di allargare la programmazione ai Batteroidi, presenti nell'intestino, agli Pseudomonas, presenti nelle radici delle piante, e al lievito Saccharomyces cerevisiae, e quello più importante, per il quale ancora non si possono fare previsioni, è invece, come dicevamo prima, quello di riuscire a raggiungere direttamente le cellule tumorali.

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