video suggerito
video suggerito

Il futuro? Decisamente verde

Nel nostro paese, vessato da crisi e disoccupazione, c’è un solo settore che sembra dare dei segnali di crescita ed è quello dell’economia verde: un’opportunità fondamentale per noi e per il nostro ambiente.
A cura di Nadia Vitali
0 CONDIVISIONI
Nel nostro paese c'è un solo settore in crescita ed è quello dell'economia verde: un'opportunità fondamentale per noi e per il nostro ambiente.

La crisi bussa alle porte, l'ambiente è soffocato da un inquinamento che siamo noi in prima persona a pagare, con malattie e sindromi da stress, le rivolte si susseguono in tutto il mondo; forse è giunto un momento storico in cui l'uomo, in tempi abbastanza rapidi, dovrebbe rinegoziare la propria identità e scegliere vie alternative e nuove, abbandonando la strada seguita fino ad ora: senza rinnegarla, perché ha significato sviluppo e benessere per tanti individui, anche se non per tutti, ma ammettendo che è necessaria una tensione verso il miglioramento.

Vanno sicuramente in questa direzione tutti gli studi volti a cercare un'ottimizzazione delle risorse per un pianeta sempre più popolato che ha bisogno di nuove invenzioni per rispondere a nuove esigenze, salvaguardando la nostra sopravvivenza: sì, perché un mondo in deficit ambientale, che consuma più risorse di quante produce, saccheggiando mari, sprecando acqua, distruggendo foreste, inquinando in ogni possibile angolo del pianeta pensabile, non ha un futuro duraturo dinanzi a sé. A meno che non trovi una nuova soluzione, quella della green economy.

L'ambiente, contrariamente a quanto una certa miopia ed ignoranza delle reali possibilità di questa risorsa hanno contribuito a far credere, è una vera e propria opportunità e lo sta dimostrando anche dal punto di vista occupazionale. Il nostro paese, in cui un numero sempre crescente di giovani stenta a trovare un impiego tra l'indifferenza quasi totale dei propri governanti, può guardare all'economia verde come all'unico settore che sta, seppur piuttosto lentamente, crescendo.

Lentamente anche perché deve fare i conti con l'assenza del Governo e, non di rado, anche con l'ostilità di questo; priva di un ministero dell'energia come, viceversa accade negli altri paesi, secondo quanto dichiarato da Giuseppe Ricci direttore dello Stabilimento Power One Italia, riportato da Repubblica, l'Italia non può nemmeno contare su un piano di sviluppo sostenibile che, dunque, è riservato semplicemente alla libera iniziativa degli industriali più lungimiranti che stanno cercando di non farsi scappare quest'occasione di miglioramento globale.

Nascono così il complesso industriale del gruppo Marcegaglia a Taranto, nato dalla dismissione di una vecchia fabbrica di caldaie che, con 170 lavoratori, produce pannelli solari; il centro di Eccellenza e Sviluppo delle energie rinnovabili in provincia di Arezzo della One Power, multinazionale dell'energia pulita che entro il 2012 impiegherà 200 persone; un impianto in provincia di Catania, frutto della collaborazione tra diverse imprese, il più grande in Italia per la produzione di moduli fotovoltaici in cui 280 addetti hanno trovato occupazione; e i casi, per fortuna, non finiscono qui. Piccoli tasselli per un futuro verde.

Un'occasione che sta, dunque, portando posti di lavoro da Nord a Sud, proprio in un momento in cui le tragiche storie di stabilimenti chiusi e famiglie senza lavoro stanno diventando quasi quotidiane; del resto anche la popolazione risponde positivamente, se si pensa che gli italiani guardano con crescente ottimismo alle rinnovabili, auspicando che il proprio paese punti sempre di più su solare (92%) ed eolico (54%). Insomma, la dimostrazione che tutti sono finalmente pronti ad una svolta verde, cittadini ed imprenditori: soltanto il Governo sembra non voler proprio recepire questi evidenti segnali.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views