Il freddo è arrivato in Italia: ecco cosa devi fare prima di accendere i termosifoni
Negli ultimi giorni c'è stato un crollo significativo delle temperature in larga parte dell'Italia, soprattutto nelle province che sono tipicamente più esposte ad autunni e inverni più rigidi. Non a caso proprio dalla metà di ottobre si dà la possibilità di accendere i riscaldamenti centralizzati per tutti i residenti nelle province della fascia E, quella che abbraccia Asti, Bergamo, L'Aquila, Trieste, Milano, Potenza, Rieti e molte altre ancora. Solo chi vive nelle provincie in fascia F (ad esempio territori alpini e Trento) può accendere i termosifoni in qualunque periodo dell'anno; tutti gli altri devono seguire la normativa vigente e attendere il proprio turno. Naturalmente parliamo sempre di riscaldamenti centralizzati. Alcune province dovranno attendere ancora un paio di settimane (come Roma, Firenze e Genova), altre ancora il 15 novembre (Napoli, Latina, Lecce etc etc), mentre le ultime avranno il via libera dal primo dicembre. Entro un mese e mezzo tutti gli italiani potranno dunque accendere i riscaldamenti centralizzati, ma prima di farlo è importante effettuare l'ordinaria manutenzione dei termosifoni, attraverso il cosiddetto “sfiatamento”. Di cosa si tratta?
Lo sfiatamento, in parole molto semplici, è l'operazione necessaria per rimuovere l'aria che si è accumulata nella parte superiore del calorifero. Durante il periodo in cui i termosifoni non vengono utilizzati si verifica un naturale accumulo di bolle d'aria all'interno dei dispositivi, che devono essere liberati dalla stessa per funzionare correttamente e in modo uniforme. Farlo è molto semplice; richiede infatti poco tempo e solo qualche accortezza. Per l'operazione serve la piccola chiave data in dotazione con i termosifoni, qualche panno e un secchio (o un pentolino) per raccogliere l'acqua che inevitabilmente fuoriuscirà durante lo sfiatamento. L'operazione va naturalmente eseguita con i riscaldamenti spenti. Per prima cosa bisogna girare la manopola del termostato (o valvola termostatica), la cui funzione è quella di regolare la portata d'acqua calda che passa all'interno del termosifone e dunque di determinare il riscaldamento erogato. Più è aperta e maggiore è il calore (così come il consumo energetico). Durante lo sfiatamento la valvola termostatica va aperta completamente. Fatto ciò, si deve intervenire sulla valvola dello sfiato, decisamente più piccola e spesso posta in alto e al lato opposto della valvola termostatica. Per girarla (con cautela) si può usare la chiave in dotazione col set di caloriferi.
Dopo aver ruotato questa piccola valvola (in senso antiorario) oltre all'aria escono anche delle gocce d'acqua, pertanto bisogna posizionare il secchio o il pentolino appena sotto di essa (e magari mettere un panno sul pavimento). Come facciamo a capire che è uscita tutta l'aria? Semplicemente, l'acqua non gocciolerà più ma scenderà in modo uniforme perché sono state rimosse tutte le bolle d'aria. A quel punto si può richiudere la valvola e passare al termosifone successivo. Va tenuto presente che non tutti i modelli di termosifone hanno una valvola di sfiato; quelli più vecchi in ghisa, ad esempio, possono avere un dado da ruotare che ha la medesima funzione. Eseguita l'operazione su tutti i caloriferi si passa alla caldaia per controllare la pressione; se l'ago del manomentro è tra 1 e 2 bar avete spurgato correttamente i vostri caloriferi, ma se così non fosse bisogna “sfiatarli” meglio (pressione oltre i 2 bar). Se invece la pressione fosse sotto a 1 bar bisogna agire sulla manopola apposita della caldaia, un intervento che è consigliabile effettuare personalmente solo e soltanto se si sa esattamente cosa fare. La procedura di sfiatamento va fatta ogni anno.