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Il delirio può essere una conseguenza di Covid grave

Lo rivelano i postumi nei pazienti ricoverati per Covid che, nella maggior parte dei casi, mostrano segni di declino cognitivo: “Un altro motivo per cui vaccinarsi e prevenire la malattia grave è importante”.
A cura di Valeria Aiello
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Tra le tante devastanti conseguenze che i pazienti Covid possono dover affrontare sia durante sia dopo il ricovero in ospedale, i ricercatori dell’Università del Michigan hanno mostrato come il delirio, un grave disturbo dello stato mentale, sia un problema che riguarda la maggior parte delle persone che richiede cure in terapia intensiva.

Il delirio nei pazienti Covid

L’analisi, pubblicata su BMJ in un articolo di ricerca sugli esiti neuropsicologici nei pazienti con Covid grave, si basa su quasi 150 ricoveri presso il centro accademico di assistenza sanitaria. I dati dello studio mostrano che il 73% delle persone che ha richiesto cure in terapia intensiva ha mostrato segni di delirio. Oltre allo stato neurocognitivo, per cui i pazienti risultano confusi, agitati e incapaci di pensare con chiarezza, gli studiosi hanno rilevato anche una maggiore tendenza a più comorbidità, come ipertensione e diabete, e sintomi più gravi di Covid, come spiegato dall’autore principale dello studio, Phillip Vlisides, del Dipartimento di Anestesiologia del Michigan Medicine. “L’infezione da coronavirus – dice  – è anche associata a una serie di altri esiti avversi che tendono a prolungare il ricovero in ospedale e rendono difficile il recupero”.

La stessa infezione, spiega Vlisides, può portare a una riduzione dell’apporto di ossigeno al cervello, nonché allo sviluppo di coaguli di sangue e ictus, con conseguente deterioramento cognitivo. La confusione e l’agitazione, ritiene l’esperto, potrebbero essere il risultato di un’infiammazione del cervello, come mostrato dai marker infiammatori notevolmente aumentati nei pazienti con delirio. “Parlando con gli infermieri – ha aggiunto Vlisides – abbiamo scoperto che i pazienti con Covid grave erano più deliranti e agitati al basale, portando più spesso all’uso dei sedativi e più frequentemente a dosi più elevate”.

Lo studio ha anche messo in evidenza che il deterioramento cognitivo può persistere anche dopo la dimissione dall’ospedale. Quasi il 40% dei pazienti che non mostrava delirio alla dimissione ha successivamente richiesto cure infermieristiche per problemi neurologici, indicano gli studiosi. Per alcuni di questi pazienti, i sintomi sono durati per mesi, rendendo più difficile la gestione del processo di recupero dopo il ricovero in ospedale.

Per i pazienti con Covid grave, il deterioramento cognitivo, inclusi depressione e delirio, sono “altamente probabili – ha concluso Vislides – . Nel complesso, questo studio evidenzia un altro motivo per cui vaccinarsi e prevenire la malattia grave è importante. Possono esserci complicazioni neurologiche a lungo termine di cui forse non parliamo tanto quanto avremmo dovuto”.

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