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Il coronavirus ha fatto crollare l’inquinamento nelle capitali europee

Le rilevazioni del satellite hanno contribuito a realizzare una mappatura dell’inquinamento in Europa: in queste settimane di quarantena i livelli di biossido di azoto, uno degli inquinanti chiave, si sono drasticamente ridotti.
A cura di Marco Paretti
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Le immagini che mostrano i livelli di inquinamento pre e post pandemia parlano chiaro: la situazione di quarantena che ormai coinvolge la quasi totalità dei paesi ha portato a un grosso crollo dell'inquinamento in tutte le principali città europee. È così per Roma, Parigi e Madrid, per esempio, dove le immagini satellitari diffuse dal programma Copernicus gestito dalla Commissione Europea e dall'Agenzia Spaziale Europea e ottenute grazie al satellite Sentinel-5P segnalano un notevole calo dei livelli di inquinamento dell'aria.

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Le rilevazioni del satellite hanno contribuito a realizzare una mappatura dell'inquinamento in Europa, in maniera simile a quanto già fatto in Cina e con risultati estremamente simili: in queste settimane di quarantena i livelli di biossido di azoto, uno degli inquinanti chiave, si sono drasticamente ridotti proprio per la grande diminuzione di elementi come traffico e processi di lavorazione delle industrie. Le riprese satellitari sono poi state analizzate dal Reale Istituto Meteorologico d'Olanda mettendo a confronto i dati di marzo – dal 14 al 25 – e quelli dello stesso periodo dell'anno precedente.

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Rispetto al 2019, sulle città europee l'inquinamento si è drasticamente ridotto con una forte diminuzione nella presenza di biossido di azoto. "Le concentrazioni di biossido di azoto variano di giorno in giorno a causa dei cambiamenti meteo" ha spiegato Henk Eskes del Knmi. "Non si possono trarre conclusioni basandosi soltanto su un solo giorno di dati. Combinando i dati per uno specifico periodo di tempo, in questo caso 10 giorni, la variabile meteorologica in parte si stabilizza e cominciamo a vedere l'impatto del cambiamento dovuto all'attività dell'uomo". Anche in Lombardia, una delle aree più inquinate d'Italia, una precedente rilevazione dell'ESA aveva individuato un drastico calo di biossido di azoto pari al 30 percento. Una situazione simile si è registrata anche in Cina, dove i livelli di biossido di azoto sono calati già da fine febbraio.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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