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Il cane capace di diagnosticare il cancro alla tiroide grazie all’olfatto

In Arkansas c’è un cane che si chiama Frankie, è un trovatello molto speciale che, oltre ad essere il migliore amico a quattro zampe di uno scienziato, è stato addestrato a diagnosticare il cancro alla tiroide annusando le urine dei pazienti.
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A cura di Zeina Ayache
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Frankie il cane che sa scovare il cancro alla tiroide
Frankie il cane che sa scovare il cancro alla tiroide

Lui si chiama Frankie ed è diventato famoso in tutto il mondo grazie alla sua capacità di “sentire l'odore dei tumori”. Trovato nel parcheggio del Bed Bath & Beyond a Little Rock in Arizona da uno dei ricercatori della fondazione oggi a suo nome, che lo ha poi adottato, Frankie si è dimostrato un valido aiuto, oltre che un migliore amico a quattro zampe, visto che è in grado di diagnosticare il cancro alla tiroide.

Un trovatello speciale

Il caso di Frankie è stato presentato dalla Endocrine Society su segnalazione degli studiosi della University of Arkansas for Medical Sciences che si sono avvalsi del naso del cane per diagnosticare il cancro alla tiroide che, normalmente, viene scoperto in seguito ad esami specifici sui livelli ormonali nel sangue o attraverso biopsia con agoaspirato.

Efficacia garantita

Frankie è stato addestrato a comunicare i suoi responsi
Frankie è stato addestrato a comunicare i suoi responsi

[Foto dal video di AM Hinson and Journal of VideoEndocrinology 2014]

Il cane è stato addestrato a distinguere gli odori e, in caso di responso positivo, si sdraia a terra, in caso negativo, si allontana. La sua diagnosi è risultata corretta nell'88% dei casi, quindi per 30 dei 34 pazienti che hanno preso parte all'esperimento, e dimostra ancora una volta le grandi capacità olfattive dei cani, dotati di recettori dieci volte più potenti dei nostri.

Naso elettronico

L'obiettivo degli scienziati, come spiega Donald Bodenner, a capo della sezione di oncologia endocrina dell'università dell'Arkansas, non è quello di utilizzare i cani come diagnosti negli ospedali, poiché non sarebbe pensabile, ma di comprendere come effettivamente funzioni il loro naso e cosa riesca a sentire per poter identificare il tumore. Quello di Frankie non è infatti il primo, né probabilmente sarà l'ultimo, caso di cani capaci di analisi simili, addestrati o meno a tale compito. Ciò a cui puntano i ricercatori è quindi la realizzazione di un naso elettronico meno invasivo degli attuali test e, in alcuni casi, più efficace.

[Foto copertina The Frankie Foundation Facebook]

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