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Il caldo rallenta il nostro cervello: a lavoro accendi l’aria condizionata

Ricercatori della prestigiosa Università di Harvard hanno dimostrato che le ondate di calore rallentano il nostro cervello e ci rendono più imprecisi. Gli studiosi hanno analizzato le capacità cognitive di 44 giovani studenti universitari durante un’ondata di caldo estremo avvenuta a Boston nel 2016.
A cura di Andrea Centini
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Le ondate di calore rappresentano un pericolo anche per i giovani adulti in perfetta salute, dato che riescono a ridurre le capacità cognitive. Lo ha dimostrato un team di ricerca dell'autorevole Scuola di salute pubblica TH Chan dell'Università di Harvard, dopo aver condotto un curioso esperimento con due gruppi di studenti nell'estate del 2016.

Gli studiosi, coordinati dal professor Jose Guillermo Cedeño-Laurent, docente presso il Dipartimento di salute ambientale dell'ateneo americano, per dimostrare gli effetti negativi del caldo estremo hanno monitorato 44 ragazzi residenti in due distinti dormitori: 24 alloggiavano in un palazzo costruito negli anni '90 e dotato di aria condizionata, gli altri 20 in una serie di piccoli edifici risalente a un periodo compreso tra il 1930 e il 1950, privi di aria condizionata.

Per monitorare lo stato di salute dei ragazzi, Cedeño-Laurent e colleghi hanno installato nelle stanze dei dormitori dei rilevatori termici, sensori in grado di rilevare i livelli di anidride carbonica e rumore. Gli studiosi hanno inoltre tenuto traccia dell'attività fisica e della qualità del riposo dei giovani.

L'occasione per valutare gli effetti delle temperature estreme si è presentata durante l'estate del 2016, quando un'ondata di calore provocata dai cambiamenti climatici ha investito la città di Boston. Durante i 12 giorni presi in esame, oltre a tenere traccia di tutti i parametri fisici, i ricercatori hanno fatto eseguire diversi test ai ragazzi per valutare memoria di lavoro, tempi di reazione e altre performance cognitive; tra essi identificare correttamente dei colori associati a parole e problemi matematici, alcuni da risolvere appena svegli.

Dall'analisi statistica dei dati è emerso che i ragazzi ospitati nel palazzo con aria condizionata hanno avuto tempi di reazione più corti del 13,4 percento e punteggi nei test matematici più alti del 13,3 percento rispetto agli altri. Sono stati in pratica più veloci e precisi. Uno degli aspetti più interessanti osservati dagli studiosi risiede nel fatto che, nel periodo in cui le temperature esterne hanno iniziato a scendere, i punteggi dei ragazzi nei dormitori senza aria condizionata sono rimasti negativi; questo perché i vecchi edifici sono fatti per trattenere calore. Dunque, anche se la situazione andava migliorando, all'interno dei vecchi edifici la temperatura continuava ad avere effetti negativi sui ragazzi. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PloS Medicine.

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