Il buco dell’ozono è ancora un problema: ecco quali sono le sostanze pericolose
Il buco nell'ozono è ancora un problema reale alle basse latitudini: se ai poli la situazione sta migliorando, resta comunque un problema in altre aeree. La conferma arriva dall'Imperial College London che di recente ha pubblicato uno studio attraverso il quale mostra come alle latitudini più popolate lo strato dell'ozono non sta migliorando.
Il buco dell'ozono. Negli anni '90 la questione ‘buco dell'ozono' era centrale tanto che gli scienziati suggerirono di ridurre il consumo (e di bannare) di alcuni agenti chimici che, dagli anni '70, avevano dato il via al processo che ha portato al danneggiamento dell'ozono appunto.
Lo studio ottimista. Qualche settimana fa, la NASA ha annunciato la prima prova diretta che il divieto dei clorofluorocarburi, gli agenti chimici dannosi di cui sopra, ha funzionato e il buco dell'ozono si sta riducendo, il discorso però, a quanto pare, vale solo per i poli: alle latitudini più basse la situazione è diversa.
Il nuovo studio. “L'ozono è stato seriamente danneggiato dal 1980, ma dal momento del divieto dei clorofluorocarburi la situazione è migliorata ai poli, lo stesso però non è riscontrabile a latitudini più basse” queste le parole utilizzate da Joanna Haigh, una delle autrici del nuovo studio. Ma perché? La cause esatte non sono chiare anche se i ricercatori elencano alcune possibilità.
Perché alle latitudini più basse la situazione non sta migliorando. Una delle cause potrebbe essere il cambiamento climatico che sta alterando la circolazione atmosferica portando sempre più ozono lontano dai tropici. L'altra potrebbero essere le ‘Very short-lived substances' cioè quelle sostanze come il cloro e il bromo che sono accusate proprio di distruggere l'ozono nella stratosfera: queste sostanze, spiegano gli esperti, in teoria non dovrebbero persistere nell'atmosfera a lungo abbastanza da danneggiare l'ozono.
L'ozono. Ma perché dobbiamo proteggere l'ozono? Nella stratosfera c'è uno strato di ozono che ha il compito di respingere le radiazioni letali che arrivano dal Sole e dallo spazio in generale: senza di esso la vita sulla Terra potrebbe essere praticamente impossibile.