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Il beluga che ha imparato a ‘parlare’ come i delfini dal naso a bottiglia vivendo con loro

Esiste un beluga che ha imparato a parlare la ‘lingua’ dei delfini dal naso a bottiglia con cui viveva: cosa significa e come è possibile?
A cura di Zeina Ayache
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Un beluga inserito all'interno di una vasca di delfini dal naso a bottiglia ha imparato a comunicare con loro imitandone i suoni emessi. Sembra la trama di un film Disney, ma, come spesso accade, la natura può regalarci racconti ancor più affascinanti e sorprendenti di quelli che possiamo partorire con la nostra mente. Ma come è possibile?

In cattività con altri delfini. Da una parte abbiamo il protagonista della vicenda, un esemplare di beluga, specie detta anche ‘balena bianca' di quattro anni che è stato spostato nel Dolphinarium Koktebel in Crimea nel 2013. Qui però i nuovi inquilini non erano altri beluga, ma delfini dal naso a bottiglia. Per quanto entrambi cetacei, i beluga appartengono alla famiglia Monodontidae mentre i delfini dal naso a bottiglia a quella dei Delphinidae, insomma si tratta di specie che non parlano la stessa ‘lingua'.

L'arrivo traumatico. Dopo un inizio traumatico per tutti e dopo vani tentativi del beluga di vocalizzare nella sua ‘lingua', la situazione è migliorata: nel giro di un paio di mesi infatti il beluga ha cominciato a imitare le vocalizzazioni dei delfini, dimenticandosi di utilizzarne alcuni dei suoi.

Comunicare è vita. Il beluga, per poter vivere con gli altri delfini, ha tentato di adeguarsi attraverso l'imitazione, come dimostrano le 90 ore di registrazione raccolte dai ricercatori. E non è tutto. Il beluga ha imparato i vocalizzi specifici dei singoli delfini, che sono una specie di ‘nome' nel loro linguaggio. Dal canto loro i delfini però non hanno mai cercato di parlare la ‘lingua' del beluga e hanno mantenuto i loro vocalizzi. Perché? Secondo i ricercatori si tratta di una semplice questione di numeri e adattamento: i delfini erano in maggioranza, quindi stava a beluga adattarsi.

Come è possibile. Viene da chiedersi come sia possibile tutto ciò. Ci rispondono i ricercatori che spiegano come l'imitazione vocale sia, nel regno animale, già conosciuta (in particolare tra gli uccelli, come ad esempio i pappagalli, ma anche tra gli elefanti, i mammiferi marini e gli umani). Quanto ai cetacei, sappiamo che hanno diversi segnali e vocalizzazioni che sono specie-specifici, ci sono casi in cui però alcune specie riproducono i suoni di alte con cui, ad esempio, condividono l'habitat. Quello in questione è un caso di adattamento a nuovi compagni sociali e socializzazione tra specie.

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