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Il Bellissimo Tiranno, scoperto il più grande dinosauro piumato

Provengono dalla Cina i resti del più grande tra gli animali piumati mai esistiti: lungo almeno nove metri per un peso di oltre una tonnellata, “parente” del celeberrimo e temutissimo Tirannosauro Rex. Recentemente scoperto, descritto dalla rivista scientifica Nature.
A cura di Nadia Vitali
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Provengono dalla Cina i resti del più grande tra gli animali piumati mai esistiti lungo almeno nove metri per un peso di oltre una tonnellata, cugino del celeberrimo e temutissimo Tirannosauro Rex. Recentemente scoperto, descritto dalla rivista scientifica Nature.

C'erano piccoli dinosauri ricoperti di piume, una sorta di «progenitori» dei nostri uccelli; e poi c'era lo Yutyrannus Huali un vero e proprio gigante vissuto nel Cretacico inferiore che, con i suoi nove metri ed oltre di lunghezza, il peso di circa 1400 chilogrammi e la sua imponente stazza, è il più grosso tra gli animali piumati esistiti ed esistenti. I fossili appartenenti a tre esemplari, un adulto e due piccoli, sono stati rinvenuti dai paleontologi dell'Accademia Cinese delle Scienze di Pechino nella provincia nord-orientale di Liaoning, la medesima in cui sono stati identificati i resti di altri dinosauri piumati, quali Sinosauropteryx nel 1996 e Beipiaosaurus nel 1999, fino ad ora ritenuto il più grande pennuto mai scoperto: vissuto anch'esso nel primo Cretacico, con i suoi 2.2 metri di lunghezza si è visto strappare il record personale dal neo-arrivato da quella «culla di fossili» che è l'Oriente da cui, negli ultimi tempi, giungono notizie sempre più interessanti per il mondo della scienza come il recente ritrovamento in Mongolia di un'intera foresta seppellita dalle ceneri di un vulcano 300 milioni di anni fa. Non è più così difficile, dunque, immaginare uno scenario di circa 125 milioni di anni addietro, in cui animali piumati di diverse dimensioni condividevano territori liberi e selvaggi.

Yutyrannus Huali

Il nome scientifico Yutyrannus Huali è una combinazione tra latino e mandarino e può essere tradotto come Tiranno dal bel Piumaggio. Il suo fitto mantello non serviva certamente a volare, vista l'impressionante mole di questo rettile, «parente» del più celebre e temuto tra i carnivori dell'antichità, il Tyrannosaurus Rex vissuto in un'epoca meno remota rispetto al «cugino pennuto», tra i 70 e i 65 milioni di anni fa, nel Cretacico superiore. Proprio le differenze cronologiche tra i due dinosauri hanno consentito agli esperti di ipotizzare le ragioni di questa peluria, ritenuta curiosa per un animale di quelle dimensioni: Yutyrannus Huali, infatti, si trovò ad esistere in un periodo assai più freddo del successivo e il piumaggio poteva essergli utile per svolgere una funzione di isolamento termico. Secondo Corwin Sullivan, paleontologo canadese affiliato all'università di Pechino e co-autore del primo studio su questi fossili pubblicato da Nature, le temperature assai più basse del Cretacico inferiore sarebbero una possibile spiegazione per la presenza di piume dal momento che, generalmente, gli animali di grossa taglia trattengono il calore piuttosto facilmente, anzi possono andare incontro a problemi di surriscaldamento che la natura risolve con stratagemmi ad hoc.

Provengono dalla Cina i resti del più grande tra gli animali piumati mai esistiti lungo almeno nove metri per un peso di oltre una tonnellata, parente del celeberrimo e temutissimo Tirannosauro Rex. Recentemente scoperto, descritto dalla rivista scientifica Nature.

Insomma, col trascorrere delle migliaia di anni, e con il graduale innalzamento delle temperature, questo gigante avrebbe perso il suo manto, ormai non più utile a  proteggerlo dal freddo: il suo «discendente» T. Rex non aveva più necessità di uno strato protettivo ulteriore, anche se la possibilità che pure esso presentasse quanto meno delle piccole porzioni di pelle piumata, magari destinate a scomparire in età adulta, non può essere esclusa del tutto dagli scienziati. Il piumaggio consisteva in una serie di filamenti accostabili maggiormente a quelli che ricoprono i pulcini, piuttosto che a un sistema di vere e proprie penne; essendo stato osservato in molte parti del corpo dei fossili rinvenuti è stato quasi automatico, per gli studiosi, ipotizzare che costituisse un rivestimento di tutto il corpo di questa sorta di «pulcino gigante» che popolava vaste distese incontaminate milioni di anni fa, di cui ci è possibile solo a tratti immaginare i favolosi e magnifici scenari.

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