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Il 40% delle spiagge di un’isola delle Hawaii rischia di essere perso prima del 2050

L’allarme dei ricercatori dell’Hawaii Coastal Geology Group: “I nostri modelli indicano che, con l’innalzamento del livello del mare, buona parte del litorale sabbioso dell’isola di Oahu sarà perduta entro la metà del secolo”.
A cura di Valeria Aiello
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Un'area reidenziale di Oahu che ha subito una significativa perdita di spiagge a causa dell'erosione e dell'indurimento del litorale / Kammie Tavares
Un'area reidenziale di Oahu che ha subito una significativa perdita di spiagge a causa dell'erosione e dell'indurimento del litorale / Kammie Tavares

Quasi il 40% del litorale sabbioso Oahu, l’isola delle Hawaii dove si trova la capitale Honolulu, rischia di essere perduto prima del 2050: questo l’allarme lanciato dai ricercatori del Coastal Geology Group della Mānoa School of Ocean and Earth Science and Technology (SOEST) dell’Università delle Hawaii che ha calcolato come l’innalzamento del livello del mare influirà sul cambiamento del litorale sabbioso della terza delle isole hawaiane per superficie (1.600 km2) dopo Maui e l’Isola di Hawaii.

Se le politiche di gestione delle spiagge delle Hawaii non verranno modificate – spiegano gli studiosi – buona parte di tutta la costa sabbiosa di Oahu verrà persa prima della metà del secolo”. Questo perché, con l’erosione costiera dovuta all’innalzamento del livello del mare, il fenomeno naturale di migrazione delle spiagge (noto anche come ritiro della costa) è frenato dal cosiddetto indurimento del litorale, cioè la costruzione di dighe o argini artificiali nel tentativo di preservare costruzioni pubbliche e private fronte mare.

Il 40% delle spiagge di un’isola delle Hawaii rischia di essere perso prima del 2050

Abbiamo calcolato che quasi il 30% di tutto il litorale sabbioso di Oahu è già stato indurito, con un altro 3,5% che rischia di esserlo poiché ricade nelle aree per cui è possibile richiedere permessi di emergenza per l’indurimento – ha dichiarato la ricercatrice Tiffany Anderson, coautrice dello studio – . I nostri modelli indicano che, con un innalzamento del livello mare di circa 0,25 metri entro la metà del secolo, quasi l’8% in più del litorale sabbioso sarà a rischio indurimento e questo si tradurrà in una perdita di quasi il 40% delle spiagge sabbiose di Oahu a favore argini o dighe”.

In un altro studio pubblicato nel 2018 – spiega Chip Fletcher, docente della SOEST coinvolto nella ricerca –  abbiamo dimostrato che l’erosione accelerata sulle proprietà vicine, chiamata fiancheggiamento, di solito porta a un ulteriore indurimento del litorale e condanna intere spiagge. È chiaro che le decisioni che verranno prese saranno fondamentali per determinare se le generazioni future potranno godere di una costa sabbiosa o avranno un litorale rovinato da dighe e altri tipi di indurimento”. Nonostante tutto, l’indurimento del litorale resta al momento la sola opzione per contrastare l’erosione della costa, in gran parte perché, sottolineano i ricercatori, le agenzie di gestione non sono riuscite a sviluppare piani di controllo realmente efficaci.

Il loro appello è dunque rivolto alle autorità governative affinché mettano a punto programmi di salvaguardia dell’ecosistema sabbioso e diano ai proprietari e ai gestori delle spiagge la possibilità di difendere costruzioni, territori e attività. “Dovranno essere sviluppate al più presto per evitare ulteriori decisioni distruttive – ha aggiunto Kammie Tavares, ricercatrice della SOEST che ha coordinato lo studio – . Le spiagge sono ecosistemi fondamentali per piante e animali autoctoni, offrono protezione dalle tempeste, sono un ambiente culturale essenziale e attirano turisti che restano di vitale importanza per l'attuale economia delle Hawaii”.

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