I traumi infantili modificano gli spermatozoi: trasmettono l’ansia da padre a figlio
I traumi infantili alterano gli spermatozoi e gli effetti negativi possono essere trasmessi ai figli. In altri termini, lo stress può essere ereditato. Lo ha dimostrato un team di ricerca del Dipartimento di Biologia dello Sviluppo, Molecolare e Chimico e del Dipartimento di Neuroscienze presso la Scuola di Medicina dell'Università Tuft, Massachusetts (Stati Uniti). I ricercatori, coordinati dal professor Larry Feig, da precedenti ricerche sapevano già che i topi che hanno vissuto esperienze traumatiche possono trasmettere effetti negativi (comportamentali e di salute) alla prole. Ora è stato dimostrato che ciò potrebbe essere possibile anche nell'uomo, dato che le alterazioni genetiche emerse – una riduzione nei cosiddetti microRNA spermatici – sono le medesime.
Per giungere a questa conclusione, Feig e colleghi hanno coinvolto nello studio 28 uomini di razza caucasica, tutti donatori di sperma a una clinica per la fertilità. I partecipanti sono stati invitati a rispondere al questionario ACE (Adverse Childhood Experiences), una serie di domande volta a quantificare i livelli di abusi (fisici, psicologici e sessuali), le privazioni emotive e in generale i traumi vissuti durante l'infanzia. Analizzando il loro sperma, è emerso che gli uomini che avevano subito più traumi in tenera età manifestavano le alterazioni nei due stessi microRNA (miR-449 e miR-34) dei topi, con una riduzione fino a 300 volte rispetto agli uomini colpiti da minimi abusi.
I microRNA sono regolatori genici la cui espressione può essere influenzata da fumo, obesità e altri fattori ambientali in grado di impattare sulla salute e sul comportamento dei figli. È la prima volta che viene dimostrata la loro alterazione ad opera dello stress e dei traumi infantili. Nei topi questi due gruppi di miRNA sono noti per giocare un ruolo nel corretto sviluppo del cervello e dello sperma, mentre negli esseri umani miR-34c risulta implicato nel promuovere lo sviluppo embrionale precoce. Non c'è dunque da stupirsi che una loro alterazione possa in qualche modo influenzare la qualità della vita della prole, favorendo comportamenti legati all'ansia e allo stress.
“Questo è il primo studio a dimostrare che lo stress è associato a livelli alterati di miRNA negli spermatozoi degli esseri umani. Al momento stiamo mettendo a punto un nuovo studio più ampio sugli uomini e ulteriori esperimenti su topi, che potrebbero fornire ulteriore supporto all'idea che i cambiamenti in questi miRNA spermatici contribuiscono, in realtà, a un aumento dei disturbi legati allo stress tra le varie generazioni”, ha dichiarato David Dickson, il primo autore dello studio. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Translational Psychiatry del circuito Nature.
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