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I suoni captati nella stratosfera? ET non telefona casa

Gli infrasuoni sono stati effettivamente rilevati a 35 km da terra, ma non vengono dallo spazio. La spiegazione c’è ed è affascinante… anche se non quanto una navicella aliena.
A cura di Redazione Scienze
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I media italiani più blasonati avevano fatto presto ad alludere a fantasiosi collegamenti tra extraterrestri e suoni avvertiti nell'atmosfera del nostro pianeta. Daniel Bowman, studente laureato presso l'Università del Nord Carolina a Chapel Hill, ha montato un microfono infrarossi ad un pallone aerostatico, ha liberato entrambi nella stratosfera, a 35 km circa dalla superficie terrestre. Era il 9 agosto del 2014 quando il giovane ricercatore americano ha ascoltato il "cielo". L'esito di questa attenta analisi è stata esposta il 24 aprile nel corso della conferenza della Seismological Society of America a Pasadena, in California, ed è stata riportata da Live Science.

L'esito della ricerca è stato a tutti gli effetti sorprendente, tanto che lo stesso Bowman ha ammesso di essere "rimasto sorpreso dalla complessità del segnale", poiché "mi aspettavo di vedere giusto piccole strisce". Le frequenze percepite sono inferiori ai 20 Hrz e dunque non percepibili dall'orecchio umano. Aumentando la velocità del segnale di mille volte, le informazioni diventano udibili ed emettono il suono che possiamo ascoltare di seguito.

Gli alieni non c'entrano nulla e si è ben lungi dal non poter dare una spiegazione plausibile al fenomeno. Nell'atmosfera si possono percepire segnali che in superficie si confonderebbero con quelle emesse da attività umane e del suolo. Come spiegato a Live Science, gli infrasuoni si estendono per distanze molto lunghe per cui un qualsiasi segnale può essere originato anche da tempeste, terremoti, eruzioni vulcaniche, valanghe e meteore entrate nell'atmosfera terrestre e distanti dal luogo del rilievo.

Nella fattispecie sono state formulate alcune ipotesi: il momento della registrazione coincide con il passaggio del pallone aerostatico sul Nuovo Messico e potrebbe aver rilevato i segnali emessi da una centrale eolica, l'infrangersi delle onde dell'oceano, le turbolenze del vento, le onde gravitazionali e le vibrazioni causate dal cavo palloncino. Tutte origini provenienti dal pianeta Terra, dunque? Sì, e la motivazione è stata data a Wired da Marco Maruccielli dell’Osservatorio di geofisica sperimentale di Trieste:

Un suono non attraverserà lo spazio semplicemente perché un suono non si propaga nel vuoto. Una radiazione elettromagnetica sì; un suono no. E quindi questo suono giunge sicuramente dal basso.

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