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I ricercatori italiani hanno creato la super molecola che sconfigge l’ebola e l’aviaria

I ricercatori italiani dell’Università di Milano-Bicocca hanno creato una molecola che riesce a contrastare l’ebola e l’influenza aviaria: ecco come funziona.
A cura di Zeina Ayache
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Dall’Università di Milano-Bicocca arriva una nuova importante scoperta: i ricercatori italiani hanno creato in laboratorio una super molecola che riesce a bloccare gli effetti letali di alcuni virus, come quello dell’aviaria, e l’ebola. Lo studio, intitolato “TLR4 antagonist FP7 inhibits LPS-induced cytokine production and glycolytic reprogramming in dendritic cells, and protects mice from lethal influenza infection” e pubblicato su Nature Scientific Report, è stato realizzato in collaborazione con l’Università del Maryland e l’INSERM di Lione. Ma come fa questa molecola a contrastare le malattie?

I ricercatori ci spiegano che la molecola, chiamata FP7, è stata sviluppata per contrastare un recettore in particolare, il TLR4 (Toll-like receptor 4). In pratica bloccando l’attivazione questo recettore, si riesce a contrastare i virus impedendogli di essere letali, l’organismo quindi ha il tempo di reagire e sconfiggere l’infezione. Gli effetti della molecola sono stati testati in vitro su cellule umane, mentre in vivo solo su animali.

Di cosa è fatta questa molecola? Gli scienziati italiani spiegano che “le molecole antivirus sono fatte per sintesi chimica e assomigliano alle molecole naturali presenti sulla parete esterna dei batteri (lipopolisaccaridi e lipide A) e sono prototipi interessanti di nuovi farmaci”.

Perché proprio il TLR4 (Toll-like receptor 4)? I ricercatori spiegano che “i virus influenzali infiammano e danneggiano il tessuto polmonare inducendo il rilascio di sostanze che attivano i recettori TLR4 in modo anomalo, causando una sindrome letale”. Ecco perché agendo su questo recettore e regolandolo, la molecola permette all’organismo di reagire e stimolare la risposta immunitaria contrastando l’infezione.

Per poter godere dei benefici di questa molecola è necessario attendere ulteriori studi.

[Foto di mwooten]

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