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I ragni sanno usare l’elettricità per volare: il loro ‘potere’ si chiama ballooning

Biologi britannici hanno dimostrato che alcuni ragni possono librarsi in aria e volare per migliaia di chilometri sfruttando il gradiente di potenziale atmosferico (APG), un circuito elettrico che lega la Terra alla ionosfera. Il comportamento si chiama ballooning ed è basato sul rilascio di un ventaglio di fili di seta dall’addome.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Michael Hutchinson
Credit: Michael Hutchinson

I ragni possono letteralmente spiccare il volo e spostarsi per migliaia di chilometri sfruttando i campi elettrici della Terra. Lo hanno dimostrato due ricercatori della Scuola di Scienze Biologiche presso l'Università di Bristol, Regno Unito, conducendo alcuni interessanti esperimenti in laboratorio. L'obiettivo era dare una spiegazione esaustiva a un comportamento non troppo noto di questi invertebrati chiamato ‘ballooning', la capacità di volare alla stregua di un palloncino o una mongolfiera.

Alcune specie di ragno, come quelle del genere Erigone appartenenti alla famiglia Linyphiidae, quando intendono migrare, infatti, si spingono in una posizione elevata, fanno fuoriuscire un ventaglio di filamenti di seta dall'addome e sollevando l'opistosoma (la parte posteriore del corpo) si lasciano librare in aria, come veri e propri palloncini.

Sino ad oggi si riteneva che questo comportamento fosse legato al vento e alle variazioni termiche, tuttavia  gli entomologi Erica L. Morley e Daniel Robert hanno dimostrato che i ragni possono ‘decollare' anche in totale assenza di moti ventosi, sfruttando proprio i campi elettrici. Nello specifico, i ragni si avvarrebbero del gradiente di potenziale atmosferico (APG), un circuito elettrico tra la Terra e la ionosfera che viene tenuto in piedi dai temporali. In una giornata serena questo campo elettrico può raggiungere i 100 V/m, mentre nei giorni tempestosi e con nuvole cariche l'APG può arrivare sino a 10 kV/m.

Dopo aver raccolto alcuni ragni e averli inseriti in un sistema nei quali potevano modificare il potenziale dei campi elettrici, Morley e il collega hanno dimostrato che gli aracnidi erano in grado di spiccare il volo in totale assenza di vento. Inoltre, abbassando o alzando i valori – paragonabili a quelli dell'APG – gli invertebrati facevano ‘su e giù', come dimostra il video pubblicato dall'università britannico. A favorire questo comportamento vi sarebbero i tricobotrii, peli sensoriali che fuoriescono dall'esoscheletro e che sono in grado di intercettare i campi elettrici.

Il balloning dei ragni – che possono raggiungere i 4 chilometri di quota – era noto sin dal 1800; lo documentò anche Darwin a bordo del Beagle, quando ritrovò la sua nave piena di aracnidi arrivati dal cielo. Già all'epoca si ipotizzava un ruolo dei campi elettrici, ma la teoria non fu mai seguita da esperimenti pratici e fu accantonata. Fino ad oggi, grazie all'elegante lavoro dei due biologi britannici. “Non sappiamo ancora se i campi elettrici sono necessari per consentire ai ragni di fare ballooning”, ha sottolineato la dottoressa Morley, “tuttavia, sappiamo che sono sufficienti”. I dettagli dell'affascinante ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Current Biology.

[Credit: Michael Hutchinson]

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