I giovani dell’Età del Bronzo uccidevano e mangiavano i cani per diventare uomini

Gli adolescenti dell'Età del Bronzo uccidevano e mangiavano cani e lupi per diventare uomini, in un cruento rito di iniziazione nel quale si trasformavano simbolicamente nelle loro vittime. A determinarlo un team di archeologi dell'Hartwick College di New York, che ha scoperto nella steppa russa – a nord del Mar Caspio – un insediamento rituale della cultura Srubnaya, dove avveniva questo passaggio alla vita adulta. Nel sito, chiamato Krasnosamarskoe e datato tra i 3.700 e i 3.900 anni fa, gli studiosi guidati dai professori David Anthony e Dorcas Brown hanno rinvenuto i resti di 64 canidi, nella stragrande maggioranza dei casi cani domestici, con una piccola percentuale di lupi.
I resti mostrano che gli animali furono fatti in piccoli pezzi e arrostiti per essere mangiati. Altri siti dei Srubnaya, una popolazione di origine indoeuropea o anatolica che non ha lasciato documenti scritti, mostravano percentuali di ossa di canidi attorno al 3 percento, mentre a Krasnosamarskoe esse superavano il 40 percento. I crani degli animali erano fatti a pezzi con un'ascia secondo un preciso schema, e nel 70 percento dei casi si trattava di esemplari maschi in buona salute, tutti tra i sei e i dodici anni di età. Negli altri tumuli, inoltre, i cani vengono sepolti interi, perché mangiarli non era d'uso comune. Sono tutti dettagli che suggeriscono la ritualità delle uccisioni.
Le culture ove i riti di iniziazione dei ragazzi passavano per la trasformazione simbolica in cani e lupi erano numerose; tra esse quelle greche, latine, celtiche, germaniche, sanscrite e iraniane. “Riti di questo genere basati sul sacrificio di cani e lupi erano erano molto diffusi nella mitologia indoeuropea”, ha sottolineato l'archeologo David Anthony. In alcuni casi, gli adolescenti delle famiglie più nobili venivano invitati a comportarsi come veri e propri animali per alcuni anni, fino a diventare ‘uomini pronti alla guerra'. Gli adolescenti, sottolineano gli studiosi facendo riferimento ad alcuni documenti storici, potevano sentirsi liberi di dire parole senza senso, rubare il bestiame e aggredire le donne.
Nel sito di Krasnosamarskoe sono stati trovati anche i resti di quattro uomini e donne, oltre che di bambini. Gli adulti presentavano curiose lesioni alle ginocchia, che secondo i ricercatori potevano derivare da danze sciamaniche legate ai riti di iniziazione. È possibile che si trattasse di due distinte famiglie che gestirono il sito rituale per due generazioni. I dettagli dell'affascinante ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Anthropological Archaeology.