I genitori trasmettono l’ansia ai figli non solo geneticamente
Un nuovo studio, realizzato dall'Institute of Psychiatry, Psychology & Neuroscience (IoPPN) del King’s College London, ha analizzato il livello di ansia dei genitori e il tipo di influenza che il loro comportamento ha sui figli. Secondo i dati raccolti, ad influenzare lo stato ansioso delle persone sarebbe più la vita condivisa che i geni trasmessi. Insomma, l'ansia avrebbe sia una componente genetica che una ambientale e rappresenta il disturbo più diffuso, con un'incidenza del 30%. Per questo necessita di studi approfonditi che possano trovarne le causa, ma anche le cure preventive e curative applicabili. Colpisce i bambini già a partire dagli 11 anni e i suoi sintomi a volte non sono riconosciuti dai genitori.
Lo studio, intitolato “The Intergenerational Transmission of Anxiety: A Children-of-Twins Study” e pubblicato sull'American Journal of Psychiatry, ha preso in considerazione 387 famiglie di gemelli monozigoti e 489 famiglie di gemelli eterozigoti e, di ognuna di queste, sono stati analizzati i gemelli, i coniugi e i figli. Ai partecipanti è stato chiesto di rispondere ad alcune domande riguardanti il loro livello di ansia, ad esempio “A volte il mio cuore batte forte o irregolarmente per nessun motivo” o “Spesso mi sento insicuro quando incontro persone con le quali non ho molta confidenza” o ancora “Spesso mi preoccupo di piccole cose che gli altri considerano non importanti”.
Una volta analizzate le risposte è stato possibile evidenziare come i geni trasmessi non siano gli unici responsabili dell'ansia. I genitori gemelli risultano infatti avere un livello di ansia molto più simile a quello dei propri figli piuttosto che a quello dei nipoti, figli cioè dei loro gemelli. Questo suggerisce proprio come vivere insieme possa influire più della genetica. Lo studio suggerisce dunque che come i genitori possono trasmettere la loro ansia ai figli, alla stesso tempo devono impegnarsi a fare in modo che questo disturbo non li contagi. Mostrarsi più sereni, protettivi e rilassati, permette infatti ai figli di crescere più sereni ed evitare di cadere nel circolo vizioso dell'ansia. Essere costantemente preoccupati o prevenuti, insinua nei figli il bisogno di agitarsi ed affannarsi per le esperienze che la vita propone.
[Foto copertina di More Good Foundation]