I dinosauri non si sono estinti per calo del desiderio
I dinosauri si sarebbero estinti perché troppo deboli e ad un certo punto avrebbero smesso di riprodursi. Così l’asteroide che cadde sulla Terra circa 66 milioni di anni fa risulterebbe essere una mera concausa della loro scomparsa.
Questa è la riduzione giornalistica che va per la maggiore nelle principali testate. Lo studio a cui si fa riferimento è stato pubblicato su Pnas nel marzo scorso e di per sé da un contributo importante per capire come mai i mammiferi, allora piccoli roditori, sopravvissero evolvendosi fino a generare la nostra comparsa.
L’abstract dello studio. Già dall’estratto possiamo constatare che si tratta di una ricerca statistica all’avanguardia la quale fa notare come – sulla base dei fossili a noi noti – il tasso di speciazione dei dinosauri si stesse abbassando già prima di arrivare al limite K-T, vale a dire della linea di confine stratografica che separa il Cretacico dal Cenozoico. Questa è fisicamente ben visibile, perché costituita dal segno lasciato dall’asteroide che devastò il nostro pianeta determinando un’estinzione di massa; questa non riguardò solo i dinosauri.
L’impatto dell’asteroide. Lo studio in questione fornisce importanti informazioni per capire come mai i dinosauri furono incapaci di adattarsi alla nuova situazione climatica e ambientale, che privilegiò le forme viventi meglio predisposte a diversificarsi e adattarsi alla nuova realtà. Molto probabilmente l’introduzione dell’articolo è stata fraintesa dalla stampa:
Our results highlight that dinosaurs showed a marked reduction in their ability to replace extinct species with new ones, making them vulnerable to extinction and unable to respond quickly to and recover from the final catastrophic event 66 Mya.
I risultati evidenziano come i dinosauri avessero mostrato una marcata riduzione della loro capacità di sostituire le specie estinte con quelle nuove, questo li avrebbe messi a rischio di estinzione, in quanto incapaci di rispondere con efficacia a eventuali sconvolgimenti ambientali. Ciò non significa che smisero di riprodursi, né che l’asteroide fu una mera concausa; a meno che non si voglia sostenere che l’Aids è una concausa della polmonite (ch’è una frequente causa di morte nei malati di immunodeficienza) oppure che il disastro di Chernobyl fu una concausa dei decessi per tumore che si registrarono poco dopo. Il fatto stesso che esista una marcata linea di confine stratografica la dice lunga riguardo all’entità del disastro avvenuto 66 milioni di anni fa. Il cratere che generò (500 chilometri di diametro) diede origine all’attuale golfo del Messico. Si è calcolato che doveva essere talmente grande da penetrare solo in minima parte l’atmosfera terrestre, come una sorta di iceberg rovesciato.
Sono realmente scomparsi? C'è chi pensa che le cose non stiano proprio così. E' ormai assodato che gli uccelli discendono da una linea evolutiva partita proprio dai dinosauri. Durante uno studio, pubblicato nella rivista Evolution, è stato possibile – attraverso piccole manipolazioni del Dna – trasformare il becco di alcuni pulcini nel muso di un rettile. La tecnica utilizzata si chiama morfometria geometrica.
In conclusione. Lo studio in sé è realmente importante, ma non per come viene presentato dai media. L'impatto dell'asteroide, che causò l'estinzione di massa del tardo Cretaceo, non può essere considerato una mera concausa, non era certo intento dei ricercatori sostenere questo, né si può pretendere da uno studio statistico sui fossili (la cui formazione li rende talmente rari da rappresentare una minima parte degli esemplari realmente esistiti nell'epoca considerata) che questo dimostri l'incapacità riproduttiva dei dinosauri, deducendola da una riduzione del tasso di speciazione.