I delfini che cercano di salvare il proprio compagno
Per la prima volta, un gruppo di ricercatori ha assistito ad uno spettacolo tanto insolito quanto stupefacente: un piccolo branco di delfini che cercava di salvare un compagno moribondo supportandolo nell'acqua, provando così ad aiutarlo a respirare. Un interessante avvistamento che ha coinvolto alcuni scienziati coreani i quali, a bordo di un’imbarcazione, sono stati testimoni dell’evento nel mar cinese orientale, al largo delle coste di Ulsan, in Sud Corea: i dettagli descritti dalla rivista Marine Mammal Science.
In assoluto è già capitato che alcuni cetacei venissero sorpresi nell'atto di fornire un supporto ad un proprio simile: in verità, nel corso del XX secolo gli scienziati hanno classificato due differenti tipologie di comportamento ricorrente. La prima, più frequente, include le cure prestate dalla madre al proprio cucciolo in difficoltà, mentre la seconda riguarda i delfini adulti intenti ad aiutare un compagno morto a mantenersi a galla; alla metà degli anni ’60, ad esempio, una madre di delfino dal naso a bottiglia (tursiops truncatus) che viveva in cattività cercò di portare con sé in superficie, sotto gli occhi stupiti degli scienziati, il piccolo corpo del proprio figlio nato morto. Tuttavia nessuno tra gli episodi analoghi a questo ha mai coinvolto più di un paio di delfini adulti.
Kyum Park e i suoi colleghi del Cetacean Research Institute di Ulsan, viceversa, hanno riportato un episodio in cui ad essere coinvolto è stato un intero branco di delfini comuni a becco lungo (Delphinum Capensis), osservato nel corso di una delle spedizioni di routine effettuate dal centro di studi per monitorare lo stato di salute dei cetacei. Durante la ricognizione, i ricercatori sono incappati in un enorme branco composto da circa 400 individui intenti nella propria ricerca del cibo: diverse volte la barca si è avvicinata agli esemplari ma quello che ha completamente catturato l’attenzione degli osservatori è stato un gruppo più piccolo che stava in disparte, nuotando più vicino all'imbarcazione degli studiosi.
Corteo funebre per un delfino
Si trattava di almeno una dozzina di delfini disposti in modo da circondare un compagno adulto che, al centro, sembrava avere degli spasmi come di dolore o di grave difficoltà: era disteso in una maniera insolita per la creatura acquatica, ossia mostrava il proprio ventre; sebbene riuscisse a muovere la coda, le sue pinne sembravano totalmente bloccate. Una parte dei delfini si limitava a circondare il gruppo, quasi standone a guardia, mentre altri più vicini al delfino sofferente cercavano di aiutarlo a mantenere l’equilibrio con dei piccoli colpetti al lato o da sotto. Poi i cetacei si sono uniti a formare una sorta di zattera di sostegno al compagno con i propri corpi: pochi minuti dopo, tuttavia, il delfino è spirato, disteso verticalmente nell'acqua con la testa che fuoriusciva dalla superficie. Cinque tra gli esemplari più vicini hanno continuato ad interagire con il corpo del delfino morto, toccandolo e sfregandolo con le pinne, nuotando al di sotto di esso o facendogli delle bollicine attorno. Lo hanno trasportato per un po’, continuando a formare una "zattera animale", anche quando i segnali del rigor mortis erano già comparsi: in quello che, a noi uomini che solo in parte possiamo comprendere i misteri della natura, appariva proprio come un corteo funebre.