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I coriandoli sono dannosi per la natura, Legambiente: “Meglio le stelle filanti”

Durante il periodo di Carnevale il lancio dei coriandoli è una pratica irrinunciabile per grandi e piccoli, ma non molti sanno che oltre a quelli di carta, più biodegradabili, sono in vendita anche quelli di plastica. Abbiamo contattato il dottor Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, per farci spiegare qual è il loro impatto dopo averli dispersi nell’ambiente.
A cura di Andrea Centini
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Come maschere, carri allegorici e dolci tipici, anche il lancio dei coriandoli è un elemento praticamente imprescindibile del Carnevale; tutti coloro che lo hanno festeggiato, nelle strade o a scuola, sono sicuramente rientrati a casa almeno una volta con i variopinti frammenti incastrati tra i capelli e i vestiti. I coriandoli piacciono sopratutto ai bambini, ma anche gli adulti ne fanno ampio uso; dai bustoni sui carri svuotati a piene mani sulla folla festante all'utilizzo di veri e propri cannoni spara-coriandoli, non c'è da stupirsi che nei giorni clou del Carnevale molti centri cittadini ne siano letteralmente sommersi. A causa della loro volatilità, inoltre, è possibile trovarli anche piuttosto lontani dal “cuore” della festa, soprattutto quando c'è vento, mentre i più piccoli li disperdono un po' ovunque per giocare. È facile immaginare che il lancio dei coriandoli non sia affatto innocuo per l'ambiente, a maggior ragione se si pensa che vengono venduti anche quelli in plastica. Per comprenderne l'impatto abbiamo contattato il dottor Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente. Ecco cosa ci ha raccontato.

Dottor Minutolo, i coriandoli inquinano?

“È difficile quantificare l'impatto dei coriandoli. Nel senso che tendenzialmente sono pezzettini di carta, ma ci sono anche quelli di plastica. I coriandoli di carta sono sicuramente meno impattanti, ma non direi più sostenibili, perché comunque sia un minimo impatto lo creano lo stesso. Però essendo di carta, con l'usura, il tempo, la pioggia e l'umidità si macerano, quindi si crea un minore impatto. Bisogna fare attenzione però, perché in commercio ci sono anche dei coriandoli fatti di plastica. In realtà sembrano simili a occhio nudo, però poi quando si vanno a toccare e strappare, quelli di carta si strappa, gli altri invece contengono una pellicola sottilissima fatta di plastica. Sono sicuramente più impattanti, perché a parità di dispersione incontrollata nelle strade, nelle piazze e nei giardini hanno una biodegradabilità molto più limitata, dunque sono più persistenti nell'ambiente. Nella vita tutto è biodegradabile, anche la plastica, solo che magari ci vogliono 10mila anni.

Qual è l'impatto sull'ambiente?

Sono pezzettini piccoli che possono essere ingeriti dagli uccelli, dagli animali di passaggio come i cani. Non si distruggono con l'acqua, l'umidità e la pioggia. Quindi anche se magari piove vanno a finire nelle fognature, dove possono creare un intasamento, dato che non si non sciolgono. Le reti fognarie vanno a finire nell'impianto di depurazione, e dato che non ha maglie così fini in grado di trattenere materiali come quelli, diciamo che i coriandoli che buttiamo per strada ce li potremmo ritrovare paradossalmente dispersi nei fiumi e di conseguenza nel mare. Quindi l'impatto è molteplice, sia durante l'utilizzo che nella persistenza nell'ambiente. Vengono risollevati dal vento, trascinati dalla pioggia. È vero che vengono spazzati via, ma la maggior parte diventa irrecuperabile. Lo stesso tipo di impatto ce l'hanno anche quelli di carta, col vantaggio che si disgregano più facilmente e hanno una minor persistenza nell'ambiente.

Che consiglio si sente di dare a chi vuole utilizzare i coriandoli?

Fare molta attenzione a prendere quelli di carta perché appunto sono meno impattanti. Fino allo scorso anno quelli di plastica erano sicuramente in vendita. Si possono trovare facilmente nei negozi di casalinghi, nei mercatini cinesi, nei negozi di giochi per bambini. In questo periodo li hanno un po' tutti. Si distinguono da quelli di carta perché sono spesso più lucenti, ma il bambino, che è il maggior utilizzatore, ne è più attratto proprio perché sembrano più belli e lucenti. A parità di peso e a parità di dimensione sembrano identici, ma la carta è più opaca. Alcuni comuni hanno fatto un'ordinanza per vietarli. Anche quelli di carta se sparati e concentrati possono creare danni; un conto è per strada dove magari passa la spazzatrice e li raccoglie, un conto è quando si spargono nei parchi, per giardini e parcheggi, dove vanno a finire nei tombini o nel verde pubblico, dove vengono scambiati dagli uccelli e dagli altri animali per cibo. E un conto è che mangi una cosa di plastica, che ovviamente ha un impatto differente sull'animale. Sarebbe buona norma limitarne l'uso il più possibile, e la scelta migliore per festeggiare sarebbe quella delle stelle filanti. Essendo più grandi e di carta sono più facili da raccogliere e di conseguenza riciclare nel secchio. Insomma, se proprio bisogna usarli, concentrarsi su quelli in carta.

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