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I cibi più inquinanti presenti anche nella case degli italiani

Per la Giornata mondiale dell’Ambiente la Coldiretti ha pubblicato la lista di dieci prodotti agricoli che, per arrivare nelle nostre case, inquinano di più.
A cura di Redazione Scienze
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In occasione della Giornata mondiale dell'Ambiente 2014 Coldiretti è tornata a sottolineare il valore della prossimità geografica tra consumatore e bene. L'associazione dei coltivatori diretti lo ha fatto presentando il dossier "Lavorare e vivere green in Italia", nel quale ha anche sottolineato l'importanza occupazionale del settore agricolo, nonché la buona salute – economica ed ambientale – dell'agricoltura sostenibile e a chilometri zero. A rafforzare la necessità di ridurre le distanze tra le tavole ed i prodotti Coldiretti ha presentato la top-10 dei cibi che inquinano di più per effetto di trasporti particolarmente complessi.

  1. Ciliegia dal Cile
  2. Mirtilli dall'Argentina
  3. Asparagi dal Perù
  4. Noci dalla California
  5. Rose dall'Ecuador
  6. More dal Messico
  7. Anguria dal Brasile
  8. Meloni di Guadalupa
  9. Melograni da Israele
  10. Fagiolini dall'Egitto

A titolo d'esempio, Coldiretti ha calcolato che un chilo di ciliegie cilene percorre quasi 12.000 chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio equivalenti all'emissione di 21,6 chili di anidride carbonica. I mirtilli dell'Argentina costano all'ambiente 20,1 chili di anidride carbonica, gli asparagi del Perù 19,5 chili. Alcuni degli alimenti presenti nella lista arriva anche sulle tavole degli italiani per effetto della cattiva abitudine di mangiare anche prodotti fuori stagione che dunque devono necessariamente provenire dall'estero. Dal Mediterraneo – dunque relativamente vicino – provengono i fagiolini dell'Egitto e i melograni di Israele, mentre arrivano da molto più lontano more (dal Messico), cocomeri (dal Brasile) e meloni (dal Guadalupe): tutti frutti che, nel periodo giusto, sono prodotti anche in Italia.

Non solo inquinamento, ma anche sfruttamento del lavoro. Il problema di prodotti provenienti da altre parti del mondo non è soltanto quello dell'inquinamento, ma anche di legislazioni che non sempre garantiscono i diritti dei lavoratori e la salute dei consumatori. In Ecuador, sottolinea il rapporto di Coldiretti, sono state segnalate condizioni di sfruttamento dei lavoratori, assenza di diritti sindacali ed uso esteso di prodotti chimici pericolosi per la salute delle persone. Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti, ha dunque ribadito che "fare la spesa con attenzione all’ambiente significa anche impegnarsi per il territorio, la cultura, le tradizioni ed i prodotti che rendono il Made in Italy unico e competitivo nel mondo e quindi sostenere l’economia e il lavoro in Italia in un difficile momento di crisi".

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