I bimbi di 10 mesi capiscono i nostri sforzi e le leggi della fisica: com’è possibile
I bambini di 10 mesi riescono a capire il valore delle nostre scelte e l'impegno che mettiamo nel raggiungerle. In altri termini, pur non parlando e non conoscendo la matematica, intuiscono precocemente i concetti dei costi e dei benefici legati alle decisioni delle persone. Hanno in pratica una comprensione del mondo che li circonda e delle nostre azioni molto superiore di quel che immaginassimo. Lo ha determinato un team di ricerca del Dipartimento del Cervello e Scienze Cognitive del prestigioso MIT (Massachusetts Institute of Technology) in collaborazione con i colleghi dell'Università di Harvard. I risultati della sorprendente ricerca giungono pochi giorni dopo quelli di uno studio condotto da neuroscienziati dell'Università Duke, che hanno dimostrato come i bambini di soli 6 mesi riescono a capire il significato delle parole e la correlazione fra esse.
Gli autori del nuovo studio, coordinati dalla professoressa Shari Liu, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto una serie di specifici esperimenti con i bambini di 10 mesi. I piccoli sono stati posti innanzi ad alcuni cartoni animali, nei quali il protagonista, a forma di palla rimbalzante, doveva raggiungere un altro personaggio posto dietro a un percorso a ostacoli, fatto di muri con diverse altezze. Nel primo video hanno visto il protagonista saltare un muretto, ma poi rifiutarsi di superarne uno di media altezza per raggiungere il proprio obiettivo. In un altro video lo hanno visto saltare il muro di media altezza per raggiungere un altro obiettivo, ma rifiutarsi di saltarne uno ancora più alto per raggiungerlo.
In un terzo video i bambini hanno visto il protagonista in un percorso senza ostacoli, con la facoltà di scegliere uno dei due obiettivi precedenti. Poiché il personaggio ha faticato di più (saltando il muro di media altezza) per raggiungere il secondo obiettivo, a intuito rappresenta quello di maggiore interesse e dunque verrebbe scelto da un adulto. Anche i bambini di 10 mesi hanno dimostrato di preferirlo al primo, manifestando “sorpresa” quando i ricercatori gli hanno sottoposto il video del protagonista che raggiungeva il primo e non il secondo obiettivo. Per determinarlo, gli scienziati hanno calcolato il tempo di osservazione dei video, più lungo nel caso della scelta del primo obiettivo (la sorpresa nei bambini piccoli viene valutata proprio monitorando il tempo di osservazione). I ricercatori hanno ottenuto risultati analoghi sottoponendo video con ostacoli diversi nei vari video, come rampe di scale e piani inclinati.
Attraverso un modello informatico è emerso che i bambini potrebbero essere in grado di intuire anche i principi di fisica sulla forza, come quelli sulla gravità. Queste informazioni, spiegano i ricercatori, oltre a migliorare la comprensione del cervello umano potrebbero portare alla creazione di intelligenze artificiali molto più “umane” e dotate di buon senso. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Science.
[Credit: szymonpacek]