I 9 imprevisti da affrontare quando si scarica la batteria del cellulare
Non è poi passato tanto tempo da quando con il cellulare si potevano fare telefonate e nulla più. E non è che siano poi passate ere geologiche da quando ci chiudevamo in una cabina telefonica per dire “mamma, tutto a posto: sono solo un po’ in ritardo”. Bisognava soltanto sperare di avere cento lire in tasca, altrimenti correvi verso casa nella speranza che tua madre non convertisse l’ansia per il ritardo in punizione.
Poi arrivarono cellulare e smartphone, che hanno risposto in maniera così soddisfacente ad alcuni nostri bisogni latenti (la mamma, la fidanzata ed il capo ufficio che ad esempio vogliono sapere dove sei, cosa fai e quando arrivi), da diventare fondamentali per le nostre vite. E così, quando all’improvviso la batteria del nostro smartphone va fuori uso, ecco che ci troviamo di fronte a problemi inediti, mai vissuti prima. Per fortuna dopo il cellulare e lo smartphone sono stati creati anche i caricabatteria portatili, che possono riservare anche grandi sorprese. Con la promozione di Cellularline “Muoviti a tutta carica”, attiva dal 1 luglio al 31 agosto 2015, si può vincere ogni settimana una e-bike o un’auto elettrica semplicemente acquistando un caricabatterie. Così potrete evitare i seguenti imprevisti:
1. La frase interrotta. State tornando a casa dopo una giornata di lavoro, il sole vi brucia la fronte e l’afa vi taglia il respiro. Il cellulare squilla, dall’altra parte del telefono il nostro partner. Voce triste, contrita, quasi mortificata come quella del commercialista quando vi parla di tasse: “Amore, senti… ti devo dire una cosa…”. Anche se non siete sveglissimi, capite che qualcosa non va e con un monosillabo affannato suggerite: “Di’ ”. Poi un silenzio, pesantissimo. Guardate il cellulare spento, causa batteria esausta. Quando tornate a casa, chiamate il partner e chiedete spiegazioni. Con un po’ di imbarazzo, il/la compagno/a vi dirà che “niente, una sciocchezza… non mi ricordo…”. E così per tutta la vita porterai con te delle domande alle quali non hai mai saputo dare una risposta…
2. Trovare la via. Prima di uscire di casa hai guardato con un mezzo sorrisetto il navigatore satellitare e gli hai detto “tu non mi servi”. Hai proprio detto “tu” perché fosse chiaro a tutti gli oggetti in casa (?!) che stessi parlando con lui e non con altri. Per sottolineare il tuo messaggio, nel dirlo hai anche allungato la mano verso lo smartphone, sottintendendo che tanto il GPS è integrato nel cellulare. Il navigatore satellitare non ti hai risposto, e così hai chiuso la porta alle spalle con aria vincente. Ora ti trovi in una strada piena di buche, in cui non passa nessuno da circa 30 minuti e che, soprattutto, non hai idea sulla cartina di quale nazione si trovi. Ripensi ai grandi errori che hai fatto nella vita, come lasciare quella donna che ti amava tanto, lasciare quel lavoro che in fondo ti piaceva, lasciare il caricabatterie per auto… A casa.
3. Il lavoro della vita. Quando leggi gli annunci di lavoro ti chiedi sempre se esista davvero qualcuno capace di rispondere a tutti quei requisiti. Sei preparato, hai esperienza, sei multitasking e sei fortissimo ma no, non basta mica a loro! Mentre ti chiedi a cosa serva essere madrelingua inglese per scrivere in italiano su un giornale di cronaca locale, ecco che stai per aprire – un po’ sfiduciato – un nuovo annuncio di lavoro. Stai caricando la pagina web con il tuo smartphone, quando la batteria si scarica e si spegne tutto. “Bah, poco male”, pensi, “va’ a vedere che proprio questo era il lavoro della vita”. Sì, era esattamente così: quell’annuncio non parlava di lauree, lingue straniere, esperienze pregresse, skill, task, personal branding, ecc. Diceva solo “Offresi lavoro full time a [tuo nome e cognome]”. Cercavano proprio te…
4. Lo scoperto. L’home banking è un insieme di servizi accessibile spesso dallo smartphone attraverso comodissime applicazioni. Così comode da assecondare il pensiero fisso che ti porta a controllare ogni due secondi quanti soldi hai sul conto e se ti hanno accreditato lo stipendio. Durante l’ennesimo controllo ti si scarica il cellulare, il che ti porta a non sapere che, mentre ti rechi alla cassa del supermercato, l’addebito dell’ennesima bolletta ha prosciugato il tuo conto. Restate lì, tu con la carta di credito in mano che dici “riprovi”, la cassiera che cerca di farti ragionare: “no, non ci sono soldi”. E dietro una folla urlante, tipicamente impietosa verso qualsiasi dramma – grande o piccolo che sia – non rappresentato in televisione.
5. Senza luce. “Il momento del bisogno” purtroppo non ha orari, all’improvviso ti svegli nel cuore della notte e ne approfitti per andare in bagno. Prendi il cellulare, attivi la torcia e ti muovi attraverso il corridoio fino a quando non si scarica la batteria e le tenebre ti avviluppano. Cerchi di raggiungere un interruttore, urti con il mignolo uno spigolo di non sai quale mobile, dai un urlo, che sveglia il tuo coinquilino che, tra sonno e veglia, assicura che non buon margine di sicurezza che ti ammazzerà quella notte stessa. Mordendoti le labbra cerchi di raggiungere il bagno, ma ti ritrovi – non sai come – nella tua stanza. Alla fine decidi che ti puoi trattenere: ti accocoli sotto al letto e aspetti la luce del giorno.
6. Un pasto disgustoso. E’ il giorno del vostro anniversario e avete deciso di fare una passeggiata in centro. Scorgete un locale apparentemente gradevole e, via cellulare, consultate il web per leggerne qualche recensione. Purtroppo lo smartphone si scarica e vi affidate al vostro sesto senso: entrate, mangiate… e trascorrete il resto del vostro anniversario in bagno.
7. Post imbarazzanti. Siete entusiasti della vostra gita nella Val Vigezzo, in Piemonte, e decidete di condividere i vostri sentimenti con gli amici del Web. Su Facebook postate uno stato che dice “Quanto mi piace il pane nero di Coimo”. Peccato che al posto della a di “pane”, abbiate scritto una e. Sì, “pene”. Il cellulare, causa batteria scarica, si spegne prima che possiate correggere. Quando avrete riaccesso al web, sarà passato sufficiente tempo perché il vostro post abbia raggiunto un numero spropositato di commenti imbarazzanti. Per non parlare poi delle richieste di amicizia… Non siete mai stati tanto popolari.
8. Tanti non auguri a te. Un tempo ricordavate tutto, fino a quando nella vostra vita non è arrivato il calendario dello smartphone che ha fatto il lavoro al posto vostro. Peccato che la mattina dell’anniversario di fidanzamento abbiate il cellulare scarico e che il vostro cervello abbia messo i remi in barca quanto a numeri e date. Tutto torna alla memoria come un macigno la sera stessa, quando un “auguri” accompagna la consegna di un regalo. Sorridete, biascicate un grazie, prendete tempo. Dite “tesoro” il più lentamente possibile per elaborare un piano di fuga plausibile. Il/la compagno/a legge nell’incertezza del vostro sorriso la dimenticanza, il peccato, il reato. “Avevo comprato una cosa per te, ma… mi è stata rubata… dagli alieni mentre passavo in auto attraverso l’Area 51” è la cosa migliore che riuscite a dire (soprattutto se siete la stessa persona del punto successivo).
9. X-Files. Sei in auto in Nevada, nei pressi di una certa Area 51, quando vedi una luce verde nel cielo avvicinarsi e diventare sempre più grande. A pochi metri di distanza ti è chiaro che si tratta di una navicella aliena. Nei timpani senti il battito del cuore e con mano tremante cerchi lo smartphone sul sedile del passeggero. Pieno di terrore vorresti immortalare il momento, ma la batteria si è scaricata: ti dovrai affidare solo alla tua parola e alla tua credibilità. Racconti l’accaduto ad amici e conoscenti, ma hai come l’impressione – vaga – che non ti credano. Continuerai a descrivere con dovizia di particolari ogni momento di quel giorno agli infermieri del Centro di salute mentale.