HIV ed Epatite: scoperte le cellule ‘traditrici’ che permettono ai virus di diffondersi

I ricercatori dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano hanno scoperto come i virus dell'HIV, dell'Epatite B e dell'Epatite C riescano ad evitare l'intervento del sistema immunitario e diffondere la malattia. Si tratta della prima volta in cui gli scienziati riescono ad osservare dal vivo i meccanismi attraverso cui questi organismi si diffondono. I risultati della ricerca, contenuti nello studio intitolato “Inflammatory monocytes hinder antiviral B cell responses”, sono stati pubblicati su Science Immunology.
Quando il nostro corpo viene attaccato da un virus, i linfociti B, un tipo di globuli bianchi, si attivano ed entrano in azione producendo anticorpi specifici: proteine a forma di Y che si attaccano ai virus e li sconfiggono o segnalano ad altre cellule, sempre del sistema immunitario, che intervengono per eliminarlo. In alcuni casi però, come con il virus dell'HIV, dell'Epatite B e dell'Epatite C, questo meccanismo non funziona: il virus riesce infatti a contrastare il sistema immunitario e a proliferare liberamente nell'organismo, diffondendo la malattia. Ma come ci riescono?
A darci una risposta sono proprio i ricercatori italiani che attraverso l'osservazione in vivo hanno fornito la prima spiegazione a livello molecolare di ciò che avviene. In vivo come? Attraverso la microscopia intravitale che simula l'interazione tra fattori fisici, cellulari e biochimici “che influenzano il comportamento delle cellule nei vasi, nei tessuti o negli organi è ancora fuori dalla portata dei più sofisticati metodi in vitro”, spiegano i ricercatori.
Con la microscopia intravitale, gli scienziati hanno osservato cosa accade nei linfonodi, il luogo da cui “partono” i linfociti B, e hanno scoperto che qui i virus chiedono l'aiuto delle cellule "traditrici" monociti infiammatori e le scatenano contro i linfociti B che muoiono. Insomma, senza linfociti B non ci sono anticorpi e i virus possono proliferare. A questo punto i ricercatori hanno pensato di intervenire direttamente sui monociti infiammatori eliminandoli, permettendo così al sistema immunitario di produrre anticorpi e sconfiggere i virus. Quanto scoperto potrebbe portare alla realizzazione di vaccini.