Hai fame? È colpa dei batteri nel tuo intestino
C'è chi ha sempre posto per il dolce e chi invece si sazia con poco, cosa regola il meccanismo della fame? Ormai sappiamo che il senso di sazietà raggiunge il nostro cervello 20 minuti dopo aver iniziato a mangiare e per questo i dietologi e i nutrizionisti, per farci dimagrire, ci consigliamo di rallentare la masticazione in modo da arrivare al punto di appagamento senza esserci abbuffati. Un nuovo studio, intitolato “Gut Commensal E. coli Proteins Activate Host Satiety Pathways following Nutrient-Induced Bacterial Growth” e pubblicato su Cell Metabolism, mostra inoltre la presenza di specifici batteri nell'intestino capaci di comunicare con noi per invitarci a continuare o smettere di mangiare.
Responsabile di questa “gestione del traffico intestinale” sarebbe proprio il batterio Escherichia Coli. In pratica, ogni volta che ci nutriamo, nel nostro corpo introduciamo una serie di nutrienti che vanno a sostituire quelli espulsi con le feci e permettono al nostro corpo di sopravvivere. Secondo i ricercatori, l'intestino, “consapevole” delle sue necessità, avvisa il cervello di introdurre altro cibo o di stoppare il pasto. Nello specifico, 20 minuti dopo aver iniziato a mangiare l'E. Coli produce diversi tipi di proteine: il peptide YY, che riduce l'appetito, e il GLP-1, che regola l'insulina e stimola la fame.
Test effettuati in laboratorio sui topi hanno mostrano che i soggetti a stomaco vuoto, a cui veniva stimolata la produzione del peptide YY, non si avvicinavano alle mangiatoie per cibarsi. In pratica, pur non avendo mangiato, non sentivano il bisogno di nutrirsi.
Quanto scoperto forse permetterà, in futuro, di capire come regolare le diete in relazione al rilascio di queste proteine. Per ora il consiglio è quello di rallentare i pasti cercando di farli durare almeno 20 minuti così da evitare le abbuffate che appesantiscono il nostro organismo.