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Greta Thunberg ai leader mondiali: “Non fate abbastanza per salvare la Terra”

La giovane attivista svedese lancia la sua accusa in un video: “Programmare emissioni zero per il 2050 non è sufficiente, siamo già indietro di decenni”.
A cura di Valeria Aiello
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Per Greta Thunberg gli obiettivi dei leader mondiali per fronteggiare il cambiamento climatico sono “largamente insufficienti”. L’attivista svedese ha parlato in un video durante l’Earth Day, in tempo per il summit virtuale organizzato dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, al quale partecipano 40 capi di Stato e di Governo. “Non possiamo accontentarci di qualcosa solo perché è meglio di niente” ha precisato Greta, affermando che “siamo già indietro di decenni”.

Greta: "Obiettivi leader mondiali insufficienti"

L’attivista ha sottolineato che c’è “un gap” negli obiettivi che verranno presentati dai leader mondiali durante il vertice sul climate change, tra cui quello di arrivare a emissioni zero nel 2050. “Un gap di consapevolezza, tempo e azione” rispetto ai “migliori dati scientifici a disposizione” che equivale “al più grande elefante che si sia mai trovato in una stanza”. Un divario, dice Greta, che “non è più possibile ignorare”.

Il messaggio è stato diffuso sui social all’indomani dell’accordo raggiunto tra Consiglio e Parlamento Ue sulla Legge sul Clima che prevede il taglio delle emissioni nette di gas serra, tra cui la riduzione di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, una tappa ritenuta fondamentale dall’Unione europea per arrivare all’azzeramento nel 2050.

Oggi sarà Washington ad annunciare i nuovi obiettivi degli Stati Uniti che, insieme alla Cina, sono responsabili del 42% delle emissioni globali di gas serra rispetto al 9% dell’Ue. Gli Usa punteranno a ridurre almeno del 50% le emissioni entro il 2030 rispetto ai valori del 2005, ricorrendo a un riferimento diverso rispetto al 1990 preso invece in considerazione dall’Unione, sebbene per entrambi si tratti di due diversi picchi di emissioni.

Quanto all’Ue, la Commissione ha inoltre presentato i criteri che serviranno a individuare quelle che sono le attività economiche che danno un contributo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici e i requisiti affinché le attività siano tali da non produrre “nessun danno significativo” al raggiungimento degli obiettivi indicati nella tassonomia verde, ovvero il regolamento che stabilisce i principi per determinare se una determinata attività potrà essere considerata ecosostenibile e dunque avere accesso ai finanziamenti green. Rinviata invece a giugno la decisione sulle fonti energetiche, gas e nucleare, sulle quali i Paesi dell'Unione hanno visioni differenti e non tutti le considerano indispensabili per la transizione verde.

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