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Gli uomini over 45 possono trasmettere malattie a figli e compagne: ecco quali e perché

Gli scienziati hanno scoperto che gli uomini che diventano padri superati i 45 anni hanno più probabilità di trasmettere malattie alle compagne, come diabete gestazionale e preeclampsia, e ai futuri figli, come tumori infantili, schizofrenia ed autismo. Lo studio sottolinea l’importanza dell’età e ci spiega quali potrebbero essere le cause.
A cura di Zeina Ayache
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Gli uomini over 45 che vogliono avere un bambino devono sapere che potrebbero trasmettere alcune malattie al figlio ma anche alla compagna, questo è quanto sostegno i ricercatori grazie ad un nuovo studio che ci spiega quali siano queste condizioni potenzialmente trasmissibili e perché ci sia questo rischio.

Età e malattie. I dati analizzati dagli esperti hanno dimostrato che gli uomini di età pari o superiore a 45 anni possono avere problemi di fertilità e mettere i loro partner femminili a rischio di complicazioni durante la gravidanza, come ad esempio il diabete gestazionale, la preesclampsia e il parto prematuro. E non è tutto, l’età avanzata può comportare un pericolo anche per i neonati che sono a maggio rischio di parto prematuro, parto ritardato, sottopeso, attacchi neonatali, difetti dalla nascita come cardiopatia congenita e palatoschisi, inoltre i bambini potrebbero avere più probabilità di sviluppare tumori infantili, disturbi psichiatrici e cognitivi e autismo. Ad esempio si calcola che un bambino su 141 nato da padre sotto i 25 ha più probabilità di sviluppare schizofrenia, dato che è pari ad uno su 47 quando il padre è over 50 anni. Quanto all’autismo, il rischio aumenta quando il padre è over 30, ed incrementa ulteriormente superati i 40 e i 50.

Le cause di questo rischio. Gli esperti attribuiscono questi potenziali rischi al naturale declino del testosterone che si verifica negli uomini con l'invecchiamento, così come alla degradazione e alla qualità dello sperma, che è più povero. L’età avanzata dunque non è solo un fattore di rischio infertilità, ma potrebbe contribuire allo sviluppo di cambiamenti avversi nello sperma che, con il passare degli anni, perdere “forza fisica”. , ma ha detto che alcune correlazioni richiedono più ricerca. Il danno agli spermatozoi da stress a causa dell’invecchiamento può portare ad una diminuzione del numero di spermatozoi e ad un cambiamento nello sperma che viene passato dal genitore al futuro figlio e che viene dunque incorporato nel suo DNA. Tutto ciò può influenzare la gravidanza.

Conclusioni. Anche se non è esattamente chiaro cosa scateni questo incremento del rischio, è chiaro secondo gli scienziati che gli uomini devono essere più consapevoli dei rischi legati ad una paternità in tarda età, rischi che fino ad oggi erano stati attribuiti principalmente, ed erroneamente, alle donne. Il consiglio degli esperti agli uomini è dunque quello di congelare il proprio sperma prima dei 35 anni nel caso in cui si pensasse ad una paternità tardiva, così da ridurre i rischi per le compagne e i figli.

Lo studio, intitolato “Maternal, infant and childhood risks associated with advanced paternal age: The need for comprehensive counseling for men”, è stato pubblicato su Maturitas.

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