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Gli uffici open space peggiorano il lavoro di squadra: ecco perché

Due ricercatori americani hanno dimostrato che negli uffici open space la collaborazione tra colleghi viene minata sensibilmente dalla riduzione della privacy, alimentando comportamenti di ‘isolamento’ come testa bassa, invio di messaggi e e-mail invece di parlare faccia a faccia.
A cura di Andrea Centini
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I moderni uffici open space, quelli in cui grandi gruppi di dipendenti si trovano a lavorare nello stesso ambiente privo di porte e pareti nel mezzo, non solo riducono le interazioni ‘faccia a faccia' tra i colleghi, ma incentivano lo scambio di messaggi elettronici e comportamenti atti a tutelare la propria privacy. In pratica, non favoriscono affatto la collaborazione, come invece lascerebbero intuire.

Lo hanno dimostrato due ricercatori della prestigiosa Università di Harvard e della Harvard Business School di Boston, che hanno condotto un'approfondita indagine sui dipendenti di due grandi multinazionali, in procinto di trasformare i propri uffici tradizionali in moderni ambienti di lavoro condivisi. Gli studiosi, Ethan S. Bernstein e Stephen Turban, hanno seguito i lavoratori per otto settimane prima della nuova progettazione degli uffici e per altre otto settimane dopo i lavori di ammodernamento. Si sono avvalsi di dispositivi indossabili – basati su sensori bluetooth – in grado di monitorare le interazioni dei singoli dipendenti, inoltre hanno verificato i server di messaggistica per verificare le differenze di traffico tra il prima e il dopo.

Nel  nuovo ambiente di lavoro aperto, dove ci si attendeva un aumento delle interazioni faccia a faccia tra i dipendenti, Bernstein e Turban hanno invece rilevato un vero e proprio crollo, con una riduzione del 70 percento in entrambi gli uffici. Inoltre, lo scambio di e-mail e messaggi è aumentato del 20-50 percento, sintomo che i colleghi preferivano “mantenere le distanze” da chi ora avevano davanti. Comportamenti come testa bassa, cuffie per isolarsi e simili sono diventati la norma per proteggere la propria privacy ormai ‘compromessa'.

Per i ricercatori non si tratta di un cambiamento necessariamente negativo sulla qualità e sulla produttività del lavoro, ma deve comunque far riflettere chi intende trasformare i propri uffici. Del resto, altre indagini sono giunte a conclusioni ben più negative: ad esempio, è stato evidenziato che in questi uffici si palesano più distrazioni, più rapporti negativi, minore fiducia verso i superiori, perdita di identità, emarginazione e calo dell'impegno organizzativo. Insomma, gli ‘open space' per alcune aziende potrebbero trasformarsi in veri e propri boomerang. Nonostante i dubbi, sono destinati a essere sempre più diffusi, dato che fanno risparmiare alle aziende notevoli costi sulle infrastrutture. I dettagli della curiosa ricerca americana sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Philosophical Transactions of the Royal Society B.

[Credit: rawpixel]

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