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Perché gli squali bianchi sono spariti dalle coste del Sudafrica

Negli ultimi 18 mesi i grandi squali bianchi sono letteralmente spariti da False Bay, in Sudafrica, fino a poco tempo fa uno dei posti più ambiti al mondo per osservare e studiare questi predatori. Tra il 2010 e il 2016 se ne contava una media di 200 all’anno, poi sono misteriosamente scomparsi. Tra le cause indicate dagli scienziati la presenza di orche, la pesca eccessiva e illegale che decimato le loro prede naturali e i cambiamenti climatici.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Elias Levy
Credit: Elias Levy

I grandi squali bianchi (Carcharodon carcharias) sono letteralmente spariti dalla baia sudafricana di False Bay, una delle mete più ambite per l'osservazione e lo studio di questi magnifici pesci predatori. Se avete visto una foto o un documentario con un grande squalo bianco che salta fuori dall'acqua, magari per cacciare una foca, con buona probabilità si trattava di immagini catturate proprio nella Falsa Baia, così chiamata poiché i navigatori del passato la confondevano con la vicina Baia della Tavola di Città del Capo. Negli ultimi 18 mesi i cosiddetti “spotter”, cioè gli avvistatori che da terra scrutano costantemente il mare per comunicare la presenza di squali a bagnanti e surfisti, non hanno visto nemmeno uno uno squalo bianco.

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Spariti. Benché la sparizione degli squali bianchi da un luogo turistico molto frequentato per alcuni possa apparire come una “buona notizia”, in realtà dal punto di vista ecologico si tratta di un problema estremamente serio. Questi grandi pesci predatori sono infatti agli apici della catena alimentare, e svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere inalterati gli equilibri. Tra il 2010 e il 2016 in media gli spotter hanno documentato la presenza di 200 squali all'anno, poi è iniziato un misterioso tracollo. Nel prima metà del 2018 ne sono stati avvistati soltanto 50, ma negli ultimi 18 mesi sono letteralmente spariti dalle coste.

Le possibili cause. Al momento gli scienziati non conoscono una causa precisa, ma tra i principali indiziati vi sono le orche (Orcinus orca), abili predatrici di squali bianchi. Come dimostrato da un recente studio condotto nei pressi dell'isola di Farallon, da quando sono arrivate le orche gli squali bianchi sono spariti dalla zona, rinunciando al banchetto annuale di leoni marini. In Sudafrica è nota la presenza di due grosse orche maschio (chiamate Port e Starboard) che hanno attaccato e ucciso numerosi squali, compresi gli squali dal naso largo a sette branchie (Notorynchus cepedianus). Le orche uccidono questi pesci per cibarsi fondamentalmente del loro fegato. Li ribaltano e li conducono nella cosiddetta “immobilità tonica”, poi li mordono e strappano pezzi di carne sino a raggiungere l'organo. In passato sono state trovate diverse carcasse di squali banchi uccisi con questa tecnica "chirurgica". Non si esclude che la presenza di orche nei pressi di False Bay possa aver fatto fuggire i pesci predatori. Ma gli scienziati puntano il dito anche contro la pesca eccessiva (e spesso illegale) con i palagari o palamiti, che fanno strage di altri piccoli squali dei quali i grandi bianchi si nutrono. Queste trappole mortali uccidono anche i piccoli squali bianchi, e potrebbero aver avuto un impatto significativo sulla popolazione sudafricana. Anche i cambiamenti climatici potrebbero aver giocato un ruolo importante, ma è possibile che la sparizione degli squali bianchi sia legata a tutti questi fattori messi assieme.

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