Gli spermatozoi ci hanno ingannato per tutto questo tempo: ecco perché
Scoperti nel 1677 (anche se ci sono voluti quasi duecento anni prima che gli scienziati concordassero sulla fecondazione), gli spermatozoi hanno continuato a ingannarci per tutto questo tempo. Prima d’ora si riteneva infatti che, nel loro viaggio verso l’uovo, nuotassero sbattendo la coda da un lato e dall’altro. In realtà, come rivelato da un nuovo studio pubblicato su Science Advances, il movimento finora osservato non è altro che un’illusione ottica dovuta alle tecniche di microscopia 2D. L’utilizzo di tecnologie di visualizzazione 3D hanno infatti permesso di descrivere un moto asimmetrico, molto più simile a un avvitamento.
La ricerca è stata condotta dai ricercatori dell’Università di Briston, nel Regno Unito, in collaborazione con i colleghi dell’Università nazionale autonoma del Messico. “Quanto osservato ci ha sorpreso – ha commentato Hermes Gadelha, primo autore dello studio – . Abbiamo scoperto che la coda degli spermatozoi non si muove in modo simmetrico, ma da un solo lato”.
Il movimento (“un modo intelligente per spostarsi in avanti”) è stato compreso attraverso più di 55mila fotogrammi al secondo e l’uso di un microscopio 3D associato a un dispositivo piezoelettrico che muoveva velocemente il campione. in questo modo è stato possibile “scansionare” tridimensionalmente gli spermatozoi come mai prima d’ora. “Gli spermatozoi umani – dice Hermes Gadelha che ha collaborato alla ricerca – hanno capito che ruotando come una vite, riuscivano a spostarsi più efficacemente in avanti”.
La scoperta, spiegano i ricercatori, va ben oltre la curiosità scientifica, fornendo nuove speranze nel campo delle ricerche di trattamenti per l’infertilità maschile. “Con oltre la metà dei casi di infertilità dovuta a fattori maschili – ha aggiunto Gadelha – , la comprensione del movimento della coda è fondamentale per lo sviluppo di strumenti diagnostici in grado di identificare gli spermatozoi non funzionali e potrà aiutare a comprendere qual è ruolo della motilità e il suo impatto nella fecondazione naturale”.