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Gli italiani usano sempre meno antibiotici

Cresce il consumo responsabile dei farmaci antibiotici. Ma, purtroppo, aumentano anche le persone costrette a ricorrere agli antitumorali: i dati dell’AIFA relativi al 2014.
A cura di Redazione Scienze
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Tra gennaio e settembre del 2014 ciascun italiano ha acquistato 23 confezioni di medicinali, 14 delle quali in regime di assistenza convenzionata: un totale di 19,9 miliardi di euro di spesa farmaceutica nazionale, rimborsato per il 75,6% dal Servizio Sanitario Nazionale. Sono i dati del rapporto OSMED stilato dall'Aifa, l'Agenzia Italia del Farmaco, a informarci sulle tendenze in atto nel nostro Paese rispetto all'uso dei medicinali.

I più consumati e i più pagati

In generale, nei primi nove mesi del 2014 ai quali si riferisce il rapporto, è stata rilevata una lieve crescita nei consumi, con i farmaci per il sistema cardiovascolare che si confermano i più utilizzati dagli italiani. Seguono quelli per l'apparato gastrointestinale e per il metabolismo (tra questi figurano gli inibitori di pompa, ad alto tasso di consumo inappropriato), quelli per il sangue, per il sistema nervoso centrale ed infine quelli per il sistema respiratorio. In generale, all'aumento dei consumi non ha corrisposto un aumento della spesa, nel senso che si compra di più ma si paga anche di meno grazie ai farmaci generici. Oltre il 70% dei medicinali utilizzati (e più della metà della spesa) sono farmaci a brevetto scaduto. La spesa convenzionata si riduce del 2,2% mentre cresce quella a carico del cittadino ed aumentano i medicinali acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche: questi ultimi per lo più sono tutti impiegati nell'ambito dell'oncologia. E, per la prima volta, sono stati i farmaci antineoplastici e immunomodulatori a far registrare la più alta spesa pubblica, arrivando fino a circa 3 miliardi e superando così quella per i medicinali del sistema cardiovascolare.

Meno antibiotici e più antidepressivi

Uno degli elementi di novità registrato dal rapporto riguarda la riduzione nell'uso degli antibiotici: segno che anni di campagne ed allarmi lanciati sui pericoli derivanti dall'uso scorretto di questi farmaci stanno iniziando a portare qualche frutto. Tale tendenza non può dirsi ancora uniforme sul territorio regionale. Differenze si rivelano anche, ad esempio, nell'uso degli antidolorifici: al nord aumenta il consumo degli oppioidi, al meridione dei FANS. Una nota positiva viene anche dai medicinali per il sistema nervoso centrale, tra i quali i più diffusi sono gli antidepressivi: gli ultimi dati hanno evidenziato miglioramenti nella somministrazione di questi farmaci, con un uso sempre più appropriato. Un fatto fondamentale, considerando che nell'ultimo decennio il consumo degli antidepressivi è cresciuto in maniera esponenziale, con una popolazione nella quale si riscontrano sempre più depressione e altri disturbi psichiatrici, quali ansia e attacchi di panico.

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