Gli effetti dei vaccini Covid in Italia: “Contagi in calo tra operatori sanitari e over 80”
Dall’inizio della campagna vaccinale anti-Covid, in Italia sono state somministrate 7.366.138 di dosi – di cui 5.063.136 prime dosi e 2.303.002 seconde dosi – su 9.577.500 di dosi consegnate al 18 marzo dai produttori di vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca. Ancora poche per poter apprezzare la loro protezione sull’andamento complessivo di contagi, ricoveri e decessi, ma che analizzando separatamente le curve epidemiche delle categorie vaccinate per prime, ovvero operatori sanitari, ospiti delle Rsa e over 80, evidenziano un primo segnale del loro effetto. La divergenza tra le diverse curve, iniziata dalla seconda metà di gennaio, indica un trend visibilmente in calo nel numero di contagi rispetto alla popolazione generale che vede invece aumentare i nuovi positivi. L’impatto della vaccinazione sarà maggiormente apprezzabile tra qualche settimana, in risposta al completamento del ciclo di immunizzazione e ai tempi necessari per raggiungere la piena risposta immunitaria.
I dati sugli effetti dei vaccini Covid in Italia
L’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) indica che sono state somministrate 2.825.292 dosi a operatori sanitari e sociosanitari, 1.169.920 dosi personale non sanitario, 2.003.078 dosi a persone di età pari o superiore agli 80 anni e 502.394 a ospiti di strutture residenziali al 18 marzo. Cifre che, esaminando i dati per fascia di età, evidenziano che il gruppo che in proporzione ha ricevuto il numero maggiore di dosi è quello degli over 90, con circa il 49% che ha ricevuto almeno una dose, seguito dalla fascia di età 80-89 anni con circa il 40% che ha ricevuto almeno una dose.
Il confronto del numero di casi di infezione da Sars-Cov-2 con la fascia di età 60-79 evidenzia “un andamento molto simile con gli over 80 fino all’inizio di febbraio, con una piccola inversione di tendenza nell’ultima settimana” osserva l’ISS – . Un’ulteriore diminuzione del numero di casi e della gravità dello stato clinico nella fascia di età pari o superiore agli 80 anni sono attese nelle prossime settimane, in risposta all’aumento della copertura vaccinale”.
Più netta la divergenza tra le curve epidemiche dei casi riportati tra gli operatori sanitari e il resto della popolazione, grazie anche al maggior tempo trascorso dall’inizio della campagna di vaccinazione di questa categoria. Fino alla seconda metà di gennaio, l’andamento di queste due curve è stato molto simile per poi iniziare a scostarsi, “mostrando un trend visibilmente in calo per gli operatori sanitari a fronte di un trend stazionario, con tendenza a un evidente aumento dall’8 febbraio, nella popolazione generale”.
Differenze “verosimilmente ascrivibili” alla campagna di vaccinazione in corso, indica l’ISS. “A partire dalla seconda metà di gennaio si osserva un trend in diminuzione del numero di casi negli operatori sanitari e negli over 80, sebbene l’analisi sia puramente descrittiva e questa ipotesi debba essere confermata con valutazioni più approfondite”.