Giovane canadese si ubriaca e si sveglia con enormi vesciche sulle mani
Tra le controindicazioni dell'ingestione di alcol non ci sono certo le ustioni, ma è esattamente questo ciò che è accaduto ad una giovane canadese, che ha raccontato la vicenda su Imgur. Intervistata dal sito Mashable, la donna ha riferito di chiamarsi Emma Quirk e di vivere sulle Blue Mountains nel New South Wales. Emma ha spiegato che si trovava in un locale, "a mezzanotte completamente ubriaca, senza telefono, né soldi, né un'idea di dove mi trovassi e quale fosse la strada di casa". Alle 2.30 la giovane ha detto ai suoi amici che usciva per fumare una sigaretta, senza guanti né giacca a -30° Celsius. Questa è stata l'ultima volta che gli amici l'hanno vista durante quella serata.
Alle 5.45 (ossia tre ore e un quarto dopo), Emma è stata ritrovata, rannicchiata come una palla fuori ad una clinica. Quando l'infermiere l'ha svegliata, le ha detto che sarebbe stata fortunata se fosse riuscita ad avere ancora le dita delle mani. La giovane riportava ustioni di 3° e 4° grado causate da congelamento. Presto hanno cominciato a crearsi bolle arancioni piene di pus, una reazione naturale al freddo e al tentativo del sangue di "evitare" le aree a contatto con il gelo per poter preservare gli organi vitali. I medici hanno aperto le vesciche e, come ha raccontato Emma, "il peso è stato subito evidente: le mie dita pesavano un quarto rispetto a prima. Ed è stato un sollievo enorme, come bere una tazza di tè maledettamente buona".
E' bastato questo, di fondo, a salvare Emma e "ora – spiega la diretta interessata – ho piena libertà di movimento e riacquistato quasi del tutto la sensibilità". Le cicatrici sono evidenti e le unghie sono cadute quasi tutte ("ma stanno letamente ricrescendo"). Sempre attraverso il suo post su Imgur la giovane riflette che sono apparentemente inimmaginabili le insidie riservate da certi climi a chi perde coscienza: "Le persone, soprattutto i miei coetanei, non si rendono conto di quanto possa essere pericolosa una serata di eccessi in climi tanto duri ed imprevedibili". "Un promemoria – ammette – di quanto possa essere terrificante l'incoscienza". Dopotutto Emma poteva non solo perdere l'uso delle mani, ma la stessa vita.