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Dieta sbagliata per 5 italiani su 10: inizia la settimana della buona alimentazione

Il 33% della popolazione è in sovrappeso o obeso, il 70% delle donne è a dieta: numeri che favoriscono soluzioni fai-da-te e fanno la gioia dei finti esperti.
A cura di Redazione Scienze
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5 persone su 10 si affidano ad una dieta che non solo non sortisce gli effetti desiderati, ma che porta anche ad un contraccolpo psicologico. A lanciare l'allarme è l'Associazione nazionale dietisti (Andid), che per la Giornata della buona alimentazione di domani 13 ottobre ha promosso una campagna di informazione su una dieta sana ed equilibrata. Secondo i dietisti "il 70% delle ragazze è a dieta, ma non sempre la segue in modo corretto rischiando di trasformare un leggero sovrappeso in livelli di peso più gravi e contribuendo ad incrementare i casi di sovrappeso e obesità, che in Italia toccano il 33% della popolazione e costa 11 miliardi di euro l'anno allo Stato".

La Giornata della buona alimentazione viene organizzata ogni seconda domenica del mese di ottobre, ma quest'anno l'impegno raddoppia, perché la Giornata diventa settimana, estendendosi dal 13 al 18 ottobre. Durante questo periodo verrà diffuso in tutta Italia il volantino "Al di là del piatto", che contiene un decalogo per una corretta alimentazione e, soprattutto, una serie di consigli su come riconoscere il finto esperto. Chi infatti segue una dieta errata spesso si affida a regole fai-da-te, oppure a sedicenti professionisti del settore che promettono risultati miracolosi in pochi giorni.

Il risultato, in un caso come nell'alto, è un fallimento demotivante causato dal "dieting", ovvero dal fenomeno di chi segue diete particolarmente restrittive con l'obiettivo di ottenere risultati immediati. Una pratica che si traduce in regimi alimentari particolarmente severi ai quali il fisico si adatta velocemente, rallentando il metabolismo e l'effetto di dimagrimento. Invece bisognerebbe avere molta più pazienza e soffrire di meno, perché, come spiega Giovanna Cecchetto, presidente Andid, "il problema è che si punta sempre al risultato immediato. Al contrario di quanto si pensa, invece, una dieta che funziona non deve essere rigida e austera, ma sostenibile e piacevole attenta anche al lato emotivo e alla gratificazione".

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