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Frutta e verdura oggi sono meno nutrienti, ma non c’entrano con le malattie in aumento

Una ricerca sull’impoverimento di minerali e vitamine nei vegetali, a causa dell’industrializzazione, viene riproposta spesso in Rete per dare un assist agli integratori proposti dai naturopati, ma i medici non approvano.
A cura di Juanne Pili
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Uno studio realmente condotto nell'Università del Texas riguardo l'impoverimento di sostanze nutritive nei vegetali, a causa delle coltivazioni intensive dal 1950 al 1999, viene utilizzato spesso per condurre il lettore alla conclusione che la carenza di determinate sostanze, come la vitamina B2 o di minerali, sia responsabile dell'incremento di determinate malattie.

Frutta e verdura in declino

Lo studio in questione è stato condotto dal dottor Donald Davis nel dicembre 2004. Dai risultati ottenuti si concluderebbe che 43 specie di verdure e frutta hanno subito un declino nella loro quantità di proteine, calcio, fosforo, ferro, vitamina B2 e C.  Secondo Davis e colleghi questo si correlerebbe con la preponderanza delle pratiche agricole industriali, destinate a migliorare la crescita della produzione e la resistenza ai parassiti. Tale ricerca è stata poi citata dal naturopata Joel D. Wallach. Avevamo già spiegato in diverse occasioni perché la naturopatia è da considerarsi una pseudo-scienza.

Integratori alimentari e prevenzione

Wallach facendo leva sulla ricerca di Davis, sostiene la tesi in base al quale è importante assumere nella nostra dieta degli integratori alimentari vitaminici. Se da un lato non abbiamo evidenze della necessità di integrare determinate sostanze (salvo tutti i casi eccezionali che solo un nutrizionista può certificare), nemmeno a seguito di un depauperamento dei prodotti alimentari in questione; dall'altro non esistono collegamenti con l'incremento di certe malattie.

Lo scetticismo dei medici. Stando alle conoscenze attuali, come riportato anche sugli Annals of Internal Medicine, la maggior parte di questi supplementi alimentari non previene alcuna malattia cronica, tanto meno quelle mortali. Il loro uso non è giustificato, anzi "dovrebbero essere evitati". Dopo anni di studio – ottenendo per lo più risultati deludenti – questa è la stroncatura di una delle più importanti riviste mediche al mondo:

Quello che abbiamo trovato più e più volte è che i supplementi non funzionano […] non abbiamo bisogno di continuare a studiarli per sempre […] oltre il 53% dei consumatori statunitensi che usano integratori stanno perdendo soldi, 28 miliardi di dollari l'anno.

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