Fiocco verde a Porto Cesareo
Finalmente, pochi giorni fa, è arrivato il grande evento: le uova, deposte il 19 luglio in un'area marina protetta a Porto Cesareo, in provincia di Lecce, hanno iniziato a schiudersi e i primi venti esemplari di tartarughe marine caretta caretta hanno visto la luce; altre nascite nelle ore successive. Sotto gli occhi di tutti coloro che hanno seguito e monitorato quelle uova seppellite dalla sabbia, che svolge la funzione di una vera e propria «incubatrice» e che, tuttavia, è necessario tenere sotto controllo.
Sì, perché questa specie si ritrova ad essere fortemente minacciata nella sua sopravvivenza in tutto il bacino del Mediterraneo e, in particolare, nelle acque territoriali italiane è ormai al limite dell'estinzione. Comprensibile dunque l'apprensione con cui i membri dei centri per il recupero delle tartarughe marine del Parco di Rauccio e dell'Osservatorio faunistico della Provincia di Lecce, assieme ai volontari di Legambiente e di altre associazioni locali, hanno seguito in questi due mesi le preziosissime uova.
Fin da quando un turista ha casualmente scorto una grossa tartaruga che deponeva sulla spiaggia, le temperature dei nidi, ogni giorno per tre volte al giorno, sono state rilevate e registrate a diverse profondità; successivamente, alla loro nascita, le giovani tartarughe sono state misurate, pesate e poste sotto osservazione per alcuni istanti, col doppio scopo di controllarne lo stato di salute e registrare dati che potrebbero rivelarsi fondamentali per lo studio e la tutela di questa specie a rischio.
Dopodiché, finalmente, assistite dagli sguardi di coloro che ne hanno protetto la vita e dei curiosi che non volevano perdere un evento così commovente, le piccole sono partite alla volta del grande mare, pronte ad affrontare le sfide che saranno loro riservate: probabilmente non poche, visti i pericoli che corrono di questi tempi. Prima però, non avranno dimenticato di registrare tutte le informazioni che consentiranno loro di tornare su quella stessa spiaggia, una volta trascorsi 25 anni, per nidificare a loro volta, come è tipico di questa specie: augurandoci che, per allora, quelle due sole spiagge della costa ionica pugliese che per adesso accolgono le caretta caretta, si siano moltiplicate e che a tanti stiano ancora a cuore le sorti di questi animali. (fonte Greenreport.it)