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Fine del mondo? Gli esperti del CICAP smentiscono le profezie sul 2012

A Volterra si terrà il convegno nazionale del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale. Esperti e scienziati smonteranno le profezie apocalittiche sul 2012.
A cura di Roberto Paura
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2012_catastrofi

L’occasione era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire e così, per il loro tradizionale convegno nazionale che si tiene ogni due anni, i membri del CICAP – Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale – hanno scelto il tema della fine del mondo. “Si salvi chi può! Il fascino inestinguibile di catastrofi e profezie apocalittiche” è il titolo del XII convegno nazionale del CICAP che si terrà a Volterra dal 5 al 7 ottobre, durante il quale esperti e scienziati spiegheranno al pubblico non solo perché non c’è nulla da temere dalla fatidica data del 21 dicembre 2012, ma anche perché le catastrofi e le profezie apocalittiche esercitano da sempre una particolare attenzione sul grande pubblico.

La sindrome dell'apocalisse

convegno_CICAP

“Perché ci piacciono le catastrofi?”, si chiedono gli esperti del CICAP, fondato alla fine degli anni ’80 da Piero Angela con lo scopo di analizzare scientificamente sedicenti fenomeni paranormali e pseudoscientifici per contrastare imbrogli e superstizioni. “Perché, da Atlantide in poi, ci piacciono così tanto le catastrofi? Perché c’è sempre qualcuno che prevede una fine del mondo che, come per l’anno 1000, non si realizza mai? E poi, quali sono le reali probabilità che il mondo finisca per un evento cosmico ineluttabile?”. A risponde a queste domande saranno chiamati esperti di diverse discipline, a partire dagli psicologi: Lorenzo Montali, vice-presidente del CICAP, ricercatore di psicologia sociale all’Università di Milano-Bicocca ed esperto di leggende metropolitane, introdurrà gli interventi di Luca Pierantoni, docente di psicologia sociale all’Università di Bologna ed esperto di gestione dei rischi e delle emergenze, che spiegherà perché ci piacciono tanto le catastrofi, e di Armando De Vincentiis, psicologo e psicoterapeuta esperto di paranormale religioso – noto per le sue presenze televisive quando si parla di fenomeni mistici e demoniaci – che racconterà perché si può parlare di una vera e propria “sindrome dell’apocalisse”, e perché ci si deve preoccupare di questo fenomeno.

“In quale altro posto è possibile ascoltare autorevoli esperti nel campo della storia, della psicologia, dell’astrofisica e della cultura Maya che smontano una per una le bufale legate alla profezia sulla fine del mondo nel 2012 e, allo stesso tempo, ci fanno capire come funziona veramente la scienza?”. Così il segretario nazionale del CICAP, Massimo Polidoro, autore prolifico (il suo ultimo libro, Titanic. Una storia che non dimenticherete è già un bestseller) e conduttore del programma Eva su Rai2, invita a non perdere l’appuntamento di Volterra. Al quale parteciperanno anche altri esperti: l’astrofisico del Planetario di Milano Gianluca Ranzini, firma di Focus, che ci spiegherà quali sono i rischi legati al cosmo e smonterà le bufale apocalittiche legate a fenomeni astrofisici; Antonio Aimi, docente di civiltà precolombiane all’Università di Milano, che dimostrerà perché il calendario Maya non parla affatto di fine del mondo; Enrica Salvatori, professoressa di storia medievale all’Università di Pisa, che racconterà la leggenda medioevale sulla paura dell’anno Mille; e Marco Ciardi, storico della scienza all’Università di Bologna, che ricostruirà la storia delle catastrofi nella storia della scienza e della filosofia, da Atlantide al terremoto di Lisbona.

Bufale apocalittiche

apocalittici

All’ultimo momento ha dovuto dare forfait Piero Angela, ospite d’onore del convegno, impegnato – spiega Massimo Polidoro – in riprese in esterna della prossima stagione di SuperQuark. Al suo posto, il noto esperto di bufale e pseudoscienza, Paolo Attivissimo, terrà ben due eventi speciali: il primo dedicato alla conquista della Luna e alla teoria del complotto secondo cui l’allunaggio dell’Apollo 11 sarebbe stato solo una montatura, e il secondo dal titolo “Bufale apocalittiche”, per fare il punto su tutte le volte in cui negli ultimi mesi si è parlato di fine del mondo: dalle profezie del predicatore americano Harold Camping a quelle del defunto sismologo Raffaele Bendandi, dal timore legato al transito di Venere lo scorso giugno a quello connesso al passaggio della cometa Elenin lo scorso anno nel nostro sistema solare.

E proprio negli stessi giorni in cui il CICAP si prepara al principale convegno degli scettici sul tema della fine del mondo, National Geographic porta anche nel nostro paese la serie di successo negli Stati Uniti Doomsday Preppers, dal 22 settembre sul canale satellitare di National Geographic Italia: un viaggio tra gli “apocalittici” americani, che accumulano riserve di cibo in scatola, armi e munizioni, e costruiscono bunker a prova di bomba atomica, in vista della presunta fine del mondo. Un fenomeno sempre più preoccupante anche sta avendo qualche imitazione in Italia, e che le telecamere del National Geographic intendono mostrare in tutti i suoi aspetti più inquietanti. Una buona dose di scetticismo è allora d’obbligo, per evitare di diventare tutti vittime della sindrome dell’apocalisse”…

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