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Fare il bagno dopo mangiato fa male? La risposta degli esperti sfata il tabù dell’estate

L’International Life Saving Federation indica che non esistono prove scientifiche per cui mangiare prima di fare il bagno aumenti il rischio di congestione. Attenzione invece al consumo di alcolici che influisce su movimenti, equilibrio e tempi di reazione.
A cura di Valeria Aiello
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Sono in molti a sostenere che fare il bagno dopo aver mangiato non sia sicuro, a meno che non si aspetti da mezz’ora fino a un paio d’ore prima di entrare in acqua. La convinzione più comune è che la temperatura dell’acqua, generalmente inferiore di diversi gradi da quella corporea, blocchi la digestione poiché lo sbalzo termico ridurrebbe l’afflusso di sangue verso lo stomaco e l’intestino a favore della circolazione periferica. In altre parole, fare una nuotata subito dopo un pasto potrebbe portare una “congestione”, con forti dolori all’addome e crampi alla bocca dello stomaco tali da non avere le forze sufficienti per muoversi e rimanere a galla. Tuttavia, l’International Life Saving Federation (ILS), l’organizzazione mondiale per la sicurezza in acqua, ha indicato che non esistono prove scientifiche per cui mangiare prima di fare il bagno aumenti il rischio di annegamento.

Fare il bagno dopo mangiato fa male?

C’è poca letteratura medica o anche informazioni generali sugli effetti di un pasto prima di nuotare – si legge in una dichiarazione dell’ILS – . Due studi, entrambi  condotti negli Anni ‘60, non hanno mostrato alcun impatto sulle prestazioni fisiche o effetti collaterali minimi in diversi intervalli di tempo dopo il consumo di cibo e, in nessuno studio tra quelli esaminati è mai stato segnalato che mangiare prima di fare il bagno possa contribuire o causare annegamento”. Raccomandazioni su quantità, tipo di cibo e tempi prima di entrare in acqua non possono dunque essere basate su evidenze scientifiche, spiegano gli esperti dell’ISF, per cui “eventuali limitazioni sul consumo di pasti prima di fare un bagno sono infondate.

Ma allora, da dove deriva il legame tra congestione e il bagno dopo aver mangiato? Secondo l’Enciclopedia britannica, la credenza avrebbe avuto origine da un manuale dei boy scout d’America pubblicato nel 1911.  Tra le indicazioni, la guida sosteneva che “i più giovani avrebbero sicuramente sofferto di crampi se avessero fatto il bagno prima che il pasto fosse digerito”. Nel manuale era citato il rischio di “congestione” e la successiva insorgenza di crampi, senza però alcuna spiegazione scientifica plausibile.

Attenzione al consumo di alcolici

Fare il bagno dopo aver mangiato non sarebbe di per sé pericoloso. “L’unica situazione compatibile collegata al bagno è l’impatto brusco sul viso dell’acqua fredda, come ben sanno i tuffatori sportivi che, prima di ogni tuffo, si fanno una preventiva doccia fredda – scrive il pediatra Lucio Piermarini su Uppa.it – . In questi casi si scatena una violenta reazione nervosa riflessa che rallenta la frequenza cardiaca e abbassa la pressione arteriosa per cui, se il tutto dura più di qualche secondo, il cervello va in blocco e si affoga anche in pochi centimetri di acqua”.

Se invece parliamo in generale di annegamento, nelle statistiche messe a disposizione dall’Istituto Superiore di Sanità non si trovano informazioni relative ai decessi in acque di balneazione dovute a pasti consumati a ridosso di un bagno. Al contrario, tra i comportamenti a più alto rischio, il consumo di alcolici prima o durante il bagno, una circostanza rilevata anche negli anni precedenti, e la tendenza alla sopravvalutazione delle proprie capacità. Fare una nuotata dopo aver bevuto qualche bicchiere non è mai una buona idea, dal momento che l’alcol influisce sulla coordinazione dei movimenti, sugli organi di equilibrio e sui tempi di reazione.

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