L’Europa è il leader mondiale della deforestazione secondo Greenpeace
E' come se l'Europa avesse distrutto una foresta grande quanto l'Irlanda, diventando, secondo quanto riportato da Greenpeace, il leader mondiale della deforestazione. La Commissione Europea ha pubblicato oggi il rapporto "L’impatto del consumo della UE sulla deforestazione", nel quale viene quantificata l'attività distruttiva dei paesi membri dell'UE: tra il 1990 e il 2008 gli europei hanno raso al suolo 9 milioni di ettari di foresta. I "serbatoi" di legno e cellulosa sono sempre l'Amazzonia, il Sud Est asiatico e le foreste africane. Nel complesso, a paesi occidentali e Cina si addebita un terzo della deforestazione nel periodo di riferimento.
L'Europa stessa ha disposto cinque anni fa il dimezzamento rispetto al 2008 del disboscamento delle foreste tropicali entro il 2020 e, entro il 2030 lo stop a qualsiasi attività di deforestazione. Eppure "la nostra impronta forestale – avverte Chiara Campione di Greenpeace Italia – continuerà a crescere se l’Europa non cambia rotta, è ora di eliminare la deforestazione dai nostri menù, dai nostri libri e prodotti cartari e dalle fonti energetiche come biocarburanti e centrali a biomasse".
L'associazione ambientalista è nota per l'incisività delle sue campagne sull'argomento, capaci di portare alcune tra le più grandi aziende mondiali a rivedere le proprie strategie. Durante la settimana della moda di Milano, la campagna “The Fashion Duel” sposto i riflettori dalle passerelle allo sfruttamento di animali e disboscamento causati dai grandi marchi della moda, mentre in passato la classifica Salvaforeste, che mostra gli editori attenti alle tematiche ambientali, ha indotto alcuni gruppi editoriali a seguire politica a Deforestazione Zero.